FERMATO IN AEREOPORTO CON 50 MILA EURO NELLA 24 ORE
SCANDALO MENSE A GENOVA: UNO DEGLI INQUISITI PORTAVA A ROMA 50.000 EURO IN CONTANTI …LA GIUNTA DI SINISTRA NON FA LE VALIGIE, MA IL DS CASAGRANDE FA LE VALIGETTE.
Sembra di essere tornati ai tempi di “Mani pulite”, con un via vai di giornalisti che si accalcano in Procura alla ricerca di notizie, con avvocati degli inquisiti che fanno la coda per essere ricevuti dal Pm Pinto, titolare delle indagini, con interrogatori, immediatamente secretati, presso la caserma della GdF di Sampierdarena, per depistare la stampa . In particolare è stato già sentito due volte l’ex cons. com. Ds , avv. Massimo Casagrande, la prima volta per ben 11 ore e sono emersi nuovi fatti, apparentemente slegati dalla vicenda “presunte tangenti sulla gestione mense” che vede coinvolti il portavoce del Sindaco, Stefano Francesca ( per cui il pm ha chiesto l’arresto), gli attuali assessori Massimiliano Morettini e Paolo Striano, l’imprenditore del catering Roberto Alessio, l’attuale presidente del “Bambin Gesù”, Giuseppe Profiti, ex direttore in Regione e un dirigente Asl di Savona.
A seguito delle intercettazioni svolte a suo tempo dagli inquirenti, il Casagrande era stato fermato in aereoporto e invitato a mostrare il contenuto della valigetta che portava con sè: aperta con imbarazzo, sono saltati fuori 50.000 euro in banconote, sulla cui destinazione “romana” sta indagando la Procura genovese. Sarebbe stata la somma destinata ad “aggiustare un processo”, corrompendo un giudice, secondo l’accusa, con particolare riferimento a un contenzioso che vedeva opposto un imprenditore genovese e lo Stato, in relazione a una “veranda sul mare” su un presunto terreno demaniale. L’imprenditore nega di aver affidato a Casagrande incarichi o somme: a quel punto a chi sarebbero stati destinati quei soldi?
In procura ritengono Casagrande una “figura chiave” dell’inchiesta sulle mense, il punto di raccordo tra il mondo politico e quello imprenditoriale. La Procura sta passando al vaglio anche tutte le decine di appalti e consulenze che legano il Comune di Genova ai circoli Arci, al fine di verificare se esistano casi di “favoritismi economici sospetti”, potenziali coperture per tangenti mascherate: ricordiamo che Morettini, accusato di corruzione, è stato per anni presidente regionale dell’Arci, oltre che responsabile del Genoa Social Forum, ai tempi del G8.
Confermata infine l’iscrizione nel registro degli indagati per la fuga di notizie da Palazzo di Giustizia, anche di un pubblico ministero e la pratica trasferita a Torino, tribunale di competenza in questi casi. Si attende ormai come imminente la decisione del Gip Fucigna, circa le 6 richieste di custodia cautelare nei confronti degli imputati, richiesta dal pm Pinto.
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