IL BLUFF DI BERLUSCONI, COSA ACCADREBBE SE SI ANDASSE AL VOTO CON QUESTA LEGGE: CENTRODESTRA SENZA MAGGIORANZA AL SENATO
CENTRODESTRA TRA 136 E 147 SEGGI A PALAZZO MADAMA CONTRO I 158 CHE SONO NECESSARI PER AVERE UNA MAGGIORANZA… IL PDL PERDEREBBE TRA I 22 E I 33 SENATORI, LA LEGA PERO’ NE GUADAGNEREBBE SOLO 9… E NEANCHE ALLA CAMERA LA VITTORIA E’ PIU’ CERTA
Il premier va a caccia di voti di deputati disposti ad accordargli la fiducia “pur di non trascinare il paese alle urne”, mentre in realtà gli interessa solo vincere la prova di forza proprio per poter poi innescare lo show-down elettorale, piaccia o no ai senatori e ai deputati pidiellini che osservano compiaciuti il mercimonio che si svolge in Parlamento.
Ma cosa succederebbe se, a legge elettorale invariata, si arrivasse davvero al voto in marzo?
Il Porcellum, oltre ad aver prodotto la pericolosa empasse politica di questi mesi, finirebbe con il danneggiare proprio il Pdl.
Stando agli attuali sondaggi sulle intenzioni di voto, infatti, nessuna delle tre possibili coalizioni (Pdl-Lega-LaDestra; Fli-Udc-MpA-Api; Pd-Sel-Idv-altri) raccoglierebbe al Senato la maggioranza assoluta di 158 seggi, come mostra una simulazione elettorale che Libertiamo ha realizzato sulla base di due recenti sondaggi sulle intenzioni di voto (Emg del 7 dicembre e Ipsos del 9 dicembre). Dai quali emerge, appunto, che se si andasse a breve alle urne in nessun caso la coalizione a guida Berlusconi-Bossi otterrebbe la maggioranza di Palazzo Madama.
Nello scenario più ottimistico (vittoria berlusconiana nelle regioni non “blindate”, Piemonte, Puglia e Calabria, oltre che Campania e Sicilia), la coalizione si fermerebbe a 147 seggi senatoriali.
Nell’ipotesi meno favorevole (con Pdl e Lega sconfitti nelle regioni in bilico) a 136.
La simulazione indica, in particolare, una perdita per il PdL di 22/32 senatori, rispetto agli attuali 134.
Sia nello scenario meno favorevole che in quello più ottimistico, la Lega guadagnerebbe invece tra i 9 e gli 11 senatori, passando dagli attuali 25 a 34/36. Insomma, quei senatori del Pdl che il 14 accorderanno la loro fiducia a Berlusconi avranno buone possibilità di non tornare a Palazzo Madama, perchè se si andasse ad elezioni anticipate – eventualità caldeggiata dallo stesso Berlusconi – tra un quinto ed un quarto di loro dovranno dire addio allo scranno.
Alla Camera, la forbice tra le due coalizioni è molto limitata.
Secondo Ipsos potrebbe addirittura succedere che il centrosinistra prevalga sull’attuale maggioranza.
In tal caso, i seggi di Pdl e Lega passerebbero dagli attuali 294 a 205.
E l’unico a perderci sarebbe proprio il Pdl, con 94 deputati in meno (141 contro i 235 di oggi), mentre la Lega manterrebbe la forza attuale di 59 deputati.
Neanche in caso di vittoria, tuttavia, la coalizione guidata dal Pdl, pur con l’ampio premio di maggioranza, riuscirebbe a guadagnare più di un solo deputato.
Di tutto il surplus di voti infatti si avvantaggerebbero la Lega (che passerebbe da 59 a 97).
Comunque vada, insomma, la coalizione Berlusconi-Bossi non vincerà .
Ma sarà una “non vittoria” distribuita in modo asimmetrico tra i due partiti alleati: la Lega farà il pieno di seggi al Senato e, nella peggiore delle ipotesi, conserverà intatta la sua rappresentanza alla Camera, mentre per il Pdl sarà una emorragia di seggi.
Ecco perchè il governo forzaleghista in fondo le elezioni le minaccia, ma non le vuole: più che ai “traditori” pensa a non farsi sfilare la poltrona sotto le natiche.
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