IL GOVERNO DEL COLOSSEO: CHI ENTRA, CHI ESCE, CHI PROMETTE UN MILIARDO CHE NON C’E’, CHI PRENDE LA CORRENTE
LA “MAGGIORANZA STABILE” NON ESISTE PIU’, IL PDL PURE…. SONO RIUSCITI A SCONTENTARE TUTTI, NON ERA FACILE… I CASINI INTERNI NON SI TAPPULLANO CON QUELLO DELL’UDC…TROPPI INQUISITI E TROPPE CORRENTI FANNO MALE ALLA SALUTE
Sarà il caldo afoso che sta annichilendo gli italiani, sarà l’aspirazione insita nei cittadini di avere un governo trasparente e dalle porte aperte: certo che l’immagine del Colosseo è quello che più si attanaglia alla politica dei palazzi romani e padani di questi tempi.
Sarebbe interessante ogni tanto andarsi a rileggersi il famoso programma del centrodestra di due anni fa e guardare la situazione che stiamo vivendo. Siamo come la pubblicità della Rai: di tutto di più.
Ci sono ad esempio stati due avvenimenti importanti in questi due anni: il G8 è finito con i massimi vertici della Protezione civile e imprenditori inquisiti e arrestati, il terremoto dell’Aquila è terminato con altri inquisiti e le manganellate ai terremotati al posto della ricostruzione.
Cambiamo inquadratura: “maggioranza solida e coesa”, “ampio margine per governare”.
Siamo alla conta perenne, al voto di fiducia istituzionalizzato, a decine di volte in cui il governo è finito sotto.
Sono arrivati a fare la corte a Casini per 35 miseri voti, per poter tamponare la minaccia dei finiani (gli unici che hanno avuto il coraggio di porre questioni politiche), in un flusso continuo di spot promozionali, promesse mai mantenute, dichiarazioni senza capo nè coda.
Siamo arrivati a definire “riforma della scuola” dei tragici tagli al personale, “riforma della giustizia” le legge ad personam del premier, “riforma federalista” la patacca della sottrazione di soldi alle regioni e la garanzia di nuove tasse locali a breve, “linea dura sulla sicurezza” una politica volta a eliminare gli sbarchi a Lampedusa ( facendo fare il lavoro sporco a Gheddafi per 5 miliardi di dollari), violando le convenzioni internazionali che abbiamo pure firmato, salvo però far entrare in aereo dieci volte gli immigrati che abbiamo respinto in mare.
Il tutto condito con ministri costretti a dimettersi perchè qualche imprenditore gli ha comprato casa a sua insaputa, altri divenuti tali per usufruire del legittimo impedimento e dipartiti il 17° giorno, nonchè sottosegretari con piedaterre incorporato gratuito.
Fino a un coordinatore del Pdl accusato di associazione segreta e che riuniva a casa sua magistrati, imprenditori e politici per discutere di come orientare sentenze, pale eoliche e palle politiche.
Titolare di una banca dove i soldi, come al Colosseo, entratavano e uscivano, persino quelli del tesseramento del Pdl finivano lì.
Proliferano poi correnti dappertutto, altro che finiani che si giustificano in quanto dissentono: che ragioni vi saranno a crearne una dozzina di fedelissmi del premier in lotta tra loro?
E mentre il caos impera nel Pdl, anche Bossi sente aria di fronda e precisa che i successori li ha in casa: “perbacco, ho un figlio che studia agraria e uno che fa economia e commercio”.
Quindi che problema ci sarà mai ?
Il centralismo monocratico fa proseliti.
Le Regioni vogliono restituire le deleghe perchè lo Stato taglia 9 miliardi? Cota (per quel che durerà ) e Zaia dicono no, “ce le teniamo”, non si sa mai che si trovino senza stipendio.
Bossi parla di 1 miliardo offerto alle Regioni per trovare un compromessocon Tremonti, ma quando Formigoni lo sputtana: “se esiste, disposto a parlarne”, improvvisamente il senatur glissa (voleva solo fare il solito smargiasso, il miliardo non esiste).
Ora toccherà a Verdini dimettersi?
Avrebbe dovuto farlo da almeno due mesi, ha fatto più danni che un uragano. Non è mai troppo tardi.
Tranquilli che per uno che esce ci sarà uno che entra: è la regola del governo del Colosseo.
E se un avversario interno vi sta sulle balle, mettete in giro la voce che va a trans.
Potrete sempre dire che era scritto nel programma.
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