IL MOTIVO PER CUI BERLUSCONI E’ STATO CONDANNATO A UN ANNO DI PIU’ RISPETTO ALLE RICHIESTE DELLA BOCCASSINI
CONCUSSIONE PER COSTRIZIONE E NON INDUZIONE IN BASE ALLA NUOVA LEGGE… IL REATO E’ STATO RIQUALIFICATO E LA PENA AUMENTA
Non induzione ma costrizione.
Nel condannarlo a sette anni di carcere, il tribunale di Milano ha riqualificato il primo capo di imputazione nei confronti di Silvio Berlusconi.
In particolare, ha adottato la nuova formulazione dell’articolo 317 del codice penale, così come è stato modificato dalla cosiddetta legge anticorruzione del novembre scorso.
Non più concussione per induzione (la cui fattispecie è stata assorbita dall’articolo 319), ma concussione per costrizione.
Che prevede pene più severe.
LA NUOVA LEGGE
Questo il testo della legge: «Il pubblico ufficiale che, abusando della sua qualità o dei suoi poteri, costringe taluno a dare o a promettere indebitamente, a lui o a un terzo, denaro o altra utilità è punito con la reclusione da sei a dodici anni».
La concussione per induzione prevede invece un a pena minima di 4 anni.
La nuova legge, che come dicevamo fissa il minimo edittale a 6, ha quindi presumibilmente imposto un anno in più di carcere nel calcolo complessivo della pena.
L’ACCUSA
Il reato si riferisce a quel che accadde la sera del 27 maggio 2010, quando Ruby fu portata in Questura a seguito di una denuncia per furto.
Berlusconi telefonò, e chiese ai funzionari di turno di liberarla, rappresentando che la ragazza minorenne gli era «stata segnalata come nipote di Mubarak».
Ottenne così l’affidamento della ragazza a Nicole Minetti.
PENA PIÙ DURA
In attesa di leggere le motivazioni della sentenza, si può ipotizzare che il Tribunale abbia ritenuto le pressioni compiute da Berlusconi, in qualità di pubblico ufficiale-premier sui funzionari di polizia, assimilabili ad una forma di costrizione.
(da “il Corriere della Sera“)
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