IL VERO MOTIVO DELL’AUMENTO DEGLI SBARCHI: NON C’ENTRANO NULLA IL NUOVO GOVERNO E LE ONG
COLONNE DI PICK UP LIBICI STANNO TRASFERENDO CENTINAIA DI MIGRANTI DAI CENTRI DI DETENZIONE LIBICI ALLE SPIAGGE DI CONFINE CON LA TUNISIA… PARTENDO DA LI’ IN UN GIORNO DI NAVIGAZIONE UN BARCHINO AUTONOMO ARRIVA A LAMPEDUSA CON MENO RISCHI
Settembre è il mese con il più alto numero di arrivi via mare in Italia nel corso del 2019: già più di 1500 persone, a oggi. Come si spiega?
L’aumento degli arrivi non va attribuito nè al governo Pd-M5s, insediatosi da sole due settimane (senza aver modificato per ora alcunchè in campo di politiche migratorie rispetto al passato) nè tantomeno al presunto pull factor delle navi Ong (che non esiste): non vi è infatti alcuna relazione fra la presenza delle navi delle ong al largo delle coste libiche e l’aumento degli sbarchi.
I numeri parlano chiaro: dall’1 al 18 settembre, secondo i dati di Matteo Villa (Ispi), quando le navi delle ong erano vicine alla Libia sono partite circa 44 persone al giorno, quando non c’era alcuna nave umanitaria le partenze sono salite a 75.
Sono due le ragioni per le quali in queste settimane ci sono più arrivi: come già successo nel 2016 e nel 2017 a settembre gli arrivi sono superiori a quelli di agosto: c’entrano condizioni meteo particolarmente favorevoli, prima che nei mesi più freddi ormai alle porte il mare renda di fatto impossibile anche solo pensare di arrivare all’altro capo della rotta del Mediterraneo centrale, e le partenze diminuiranno inevitabilmente.
C’è anche un’altra ragione per la quale in queste settimane gli arrivi via mare stanno aumentando: secondo quanto rivelato da Repubblica i trafficanti di migranti della Libia avrebbero iniziato a sfruttare la rotta che fino a oggi era frequentata prevalentemente da tunisini, ovvero quella degli sbarchi “autonomi” o “fantasma”: è una rotta “facile”, perchè dalle coste tunisine porta a Lampedusa in una sola giornata piena di traversata, a bordo di piccole imbarcazioni di legno molto difficili da individuare per le forze militari. La rotta degli sbarchi autonomi.
“Sui gommoni in partenza dalla Libia le chances di arrivare sono sempre di meno: la percentuale di mortalità è altissima (uno su venti non ce la fa) così come il rischio di venire riportati indietro”, scrive Alessandra Ziniti su Repubblica: “[…] I potenti gruppi di trafficanti libici e dell’Africa centrale stanno spostando sulle spiagge al confine tra Libia e Tunisia centinaia di migranti rinchiusi nei centri di detenzione nel deserto e lungo le coste libiche. Colonne di pick up e furgoni fanno la spola di notte tra Tunisia e Libia e non sempre ai posti di frontiera si tengono gli occhi aperti”.
(da agenzie)
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