IMMIGRATO RESTITUISCE UNA BORSA PIENA DI SOLDI PERSA DAL PROPRIETARIO
A BOLZANO UN GIORNALISTA PERDE LA BORSA E UN PAKISTANO GLIELA RIPORTA A CASA, RIFIUTANDO UN COMPENSO: “L’ONESTA VIENE PRIMA DI TUTTO E NON SI DEVE PAGARE”
È successo a Bolzano. Un’azione encomiabile che vorremmo tutti vedere più spesso e che ci ricorda che accanto a noi ci sono anche persone oneste.
I protagonisti di questa storia sono Hansjà¶rg Kucera, 77 anni, giornalista altoatesino, per molti anni caporedattore della Rai per i servizi giornalistici in lingua tedesca, e Sabrin Muhammad, 52 anni, pachistano con regolare permesso di soggiorno.
«Erano le dieci di sera, quando è suonato il campanello di casa, sono andato ad aprire e non volevo credere ai miei occhi: davanti a me c’era un signore pachistano venuto a consegnarmi la borsa che avevo perso uscendo di casa, in macchina. Dentro avevo tutti i documenti e parecchi soldi. Non ha voluto niente, ma io per ringraziarlo ho deciso di dargli una mano a trovare un lavoro»
Kucera ammette che non è la prima volta che dimentica la sua borsa da qualche parte.
Ho aperto la macchina, ho messo la borsa sul tetto e sono partito per Cavalese. Arrivato in Val di Fiemme, sono andato a prendere un caffè e al momento di pagare, ho scoperto che non avevo più la borsa».
Ha chiamato subito il figlio a Bolzano, nella speranza che fosse caduta dal tetto quando l’auto era ancora all’interno del garage o poco distante.
Illusione: della borsa con il suo prezioso contenuto non c’era traccia, neanche lungo la via Beato Arrigo dove abita.
«Le altre due volte – racconta – in cui mi era successa una cosa analoga ero stato fortunato, perchè ho trovato sempre persone oneste che mi hanno restituito tutto. Ma con il passare delle ore, la speranza di ritrovare la borsa erano sempre meno. Invece, le persone oneste sono molte di più di quelle che si pensa e si incontrano ad ogni latitudine».
Ineccepibile il comportamento dell’immigrato pachistano.
«Nel tardo pomeriggio – dice Muhammad – stavo scendendo in bici lungo via Beato Arrigo, quando ho notato che in mezzo alla strada c’era una borsa, tutta bagnata perchè era piovuto fino a poco prima. Mi sono fermato, l’ho aperta e, neppure per un attimo, sono stato sfiorato dall’idea di tenermi i soldi. Dentro c’erano i documenti con l’indirizzo del signor Kucera e sono andato da lui a restituirgliela».
Il giornalista ha insistito per dargli una ricompensa, ma l’immigrato ha rifiutato, dicendo: «Per me l’onestà viene prima di tutto e non si deve pagare»
Come ogni bella storia non poteva mancare il lieto fine.
Kucera ha voluto ascoltare la sua storia e ha deciso che l’avrebbe aiutato: «Mi ha detto che lavora poche ore al giorno in un supermercato. Troppo poco per mantenere una famiglia e mi ha chiesto se conoscessi qualcuno disposto a farlo lavorare di più: mi sono dato da fare e gli ho trovato un posto in un albergo».
(da “Huffingtonpost“)
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