IN ITALIA CANCELLIAMO IL REDDITO DI CITTADINANZA MENTRE IN GERMANIA LO AUMENTANO
BERLINO HA AUMENTATO IL CONTRIBUTO MENSILE PER I TEDESCHI IN DIFFICOLTA’ DI CIRCA 50 EURO RIDUCENDO LE SANZIONI… “DOBBIAMO PROTEGGERE LE PERSONE IN STATO DI BISOGNO. È UNA QUESTIONE DI SOLIDARIETÀ SOCIALE” – LA PLATEA DEI BENEFICIARI DEL SUSSIDIO ATTUALE È DI CIRCA 5 MILIONI DI PERSONE
Se in Italia il reddito di cittadinanza fa un passo indietro, in Germania fa un passo avanti.
Dal primo gennaio è in vigore una versione riformata del sussidio che vedrà aumentare il contributo mensile di circa 50 euro, crescere le prestazioni e ridurre le sanzioni. In controtendenza con quanto accade in Italia, il governo del socialdemocratico Olaf Scholz ha deciso di spingere sull’acceleratore e riformare il vecchio sussidio introdotto dal governo Schroeder nel 2005 – il cosiddetto Hartz IV – e limarne le criticità.
Perché ora? Le ragioni sono molteplici. La prima è che la misura rientra in un disegno complessivo di sostegno al reddito in un anno caratterizzato da incertezza sul futuro per la guerra in Ucraina, aumento dei costi dell’energia e inflazione.
«Il reddito di cittadinanza riguarda uno Stato sociale all’altezza dei tempi», ha detto il ministro del Lavoro Hubertus Heil. «Si tratta di proteggere in modo affidabile le persone in stato di bisogno. È una questione di solidarietà sociale», ha commentato. Ed è proprio la solidarietà sociale una delle bandiere distintive del partito di maggioranza.
La seconda ragione è che la riforma del sostegno figura tra le principali promesse elettorali dell’Spd, insieme all’innalzamento del salario minimo a 12 euro/ora, entrato in vigore a ottobre. La terza e più prosaica motivazione è che una riforma era necessaria dopo i rilievi della Corte costituzionale.
Nel 2019 l’alta Corte aveva osservato che le multe ai percettori che non rispettavano gli accordi presi con i centri per l’impiego arrivavano a soglie talmente drastiche, con tagli ai contributi fino al 60-100%, da rendere vano il principio stesso del sussidio.
Ora, l’attuale riforma prevede ancora sanzioni ma in modo ridimensionato rispetto al passato. Se non si rispettano gli appuntamenti con il Job Center, se non si frequentano i corsi di formazione o si rifiuta di fare le domande di lavoro, c’è un sistema di richiami. Al primo richiamo si avrà una decurtazione dell’importo del 10% per un mese, al secondo del 20% per 2 mesi, al terzo del 30% per tre mesi.
Oltre non si va e i soldi per l’affitto e le spese accessorie non verranno toccati. Gli importi sono stati aumentati per tutte le categorie di percettori di circa 50 euro al mese, così che un single che prendeva al 31 dicembre 449 euro, dal primo gennaio ne prenderà 502.
La platea dei beneficiari del sussidio attuale è la stessa dei percettori dell’Hartz IV, che a fine 2021 era di circa 5 milioni, riporta Destatis.
Tra questi non solo chi non è in grado di lavorare ma anche i cosiddetti occupabili, senza lavoro o che guadagnano talmente poco da non riuscire a mantenersi. Anche per loro è previsto un sostegno, come l’aiuto di un coach per essere reintegrati nel mondo del lavoro. Il dibattito di questi mesi in Germania è stato uguale e contrario rispetto all’Italia: forti si sono levate le voci delle associazioni per dire che la platea era troppo ristretta o che l’aumento del contributo era troppo basso. Mentre chi sosteneva che con 502 euro al mese, piuttosto che con 449, si è scoraggiati a cercare lavoro ha avuto un’eco ben modesta in un Paese che vede nel 2022 crescere l’occupazione a livelli record con più 589.000 occupati in un anno.
(da “la Stampa”)
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