“IN UNA DEMOCRAZIA SONO I GIORNALISTI CHE CONTROLLANO IL POTERE; NON VICEVERSA”: ALDO CAZZULLO CONDANNA LO SPIONAGGIO AI DANNI DI ROBERTO D’AGOSTINO E DI DAGOSPIA
“QUESTA STORIA DEI SERVIZI CHE SPIAVANO I GIORNALISTI A ME PARE SERIA; E’ INCREDIBILE CHE LA POLITICA NE PARLI COSÌ POCO. UNA MAGGIORANZA SOLIDI NON DOVREBBERO AVER PAURA DI SITI DI INCHIESTA”
In una democrazia sono i giornalisti che controllano il potere; non viceversa. Questa storia dei servizi che spiavano i giornalisti a me pare seria; e mi pare incredibile che la politica ne parli così poco. In sintesi: Fanpage pubblica un’inchiesta scomoda, da cui si deduce che alcuni capi del movimento giovanile del partito di maggioranza relativa hanno atteggiamenti apertamente filofascisti; e il direttore di Fanpage, Francesco Cancellato, viene messo sotto osservazione grazie a un sofisticato sistema, fornito da un’azienda israeliana, Paragon, guidata da Ehud Barak.
Barak, che quando era premier nel 1999 potei incontrare con altri giornalisti italiani, non è una dama della San Vincenzo; è un uomo
dal tratto leale ma duro, era a Entebbe — forse la più grande operazione di intelligence della storia, in cui morì il fratello di Netanyahu —, ha combattuto nella Guerra dei Sei Giorni e nella Guerra del Kippur, con Ariel Sharon è il militare più decorato della storia di Israele.
Ma Barak obietta che Paragon deve servire a tenere sotto controllo i terroristi, non i giornalisti. Offre all’Italia di rivelare se è stato usato in modo improprio e da chi. Siccome gli viene risposto di no, Paragon si chiama fuori. Ora emerge l’ipotesi che fossero sotto controllo altri giornalisti, tra cui Roberto D’Agostino, il fondatore di Dagospia.
Neppure lui è una dama della San Vincenzo. Non c’è politico o giornalista (me compreso) d’Italia cui in questi anni non abbia fatto pelo e contropelo. Ma proprio perché è uno che non guarda in faccia a nessuno, nessuno se ne dovrebbe offendere. Un governo e una maggioranza solidi non dovrebbero aver paura di siti di inchiesta. Sono sicuro che ci sono ministri e leader di partiti di governo che non sono d’accordo con queste prassi inquietanti, e certo faranno sentire la loro voce.
(da agenzie)
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