INTERVISTA A SVEVA BELVISO, LA PASIONARIA DI “ALTRA DESTRA”: “A DESTRA VA CAMBIATO TUTTO, OCCORRE UNA SVOLTA GENERAZIONALE”
“BASTA COI POPULISMI, NO ALLA LEGA, INTERVENTI IMMEDIATI A TUTELA DELLE FAMIGLIE POVERE, DEI GIOVANI DISOCCUPATI E DEGLI ANZIANI IN DIFFICOLTA’, KIT SANITARI GRATUITI'”…. “STATO AGILE, POCA BUROCRAZIA, RIPRISTINARE LA LEGALITA’, DIRITTI CIVILI, MENO TASSE ALLE AZIENDE”
Cominciamo dalla fine? Non è facile trovare una donna di destra che manifesta in
piazza a fianco dei ragazzi che al concorso sono stati dichiarati idonei ma a cui adesso viene negata ogni speranza di assunzione, come ha fatto invece lei pochi giorni fa. Questione di sensibilità o comunanza politica?
Certamente è questione di sensibilità nei confronti di un tema che riguarda da vicino tutti i cittadini meritevoli di ottenere ciò per cui hanno studiato e per i quali sono risultati idonei. Mi sono sempre schierata, e continuerò a farlo insieme ad Altra Destra, a fianco del merito in quanto sono fortemente convinta che un Paese che non premia il merito è un paese senza speranza e senza futuro. La battaglia dei concorsisti di tutta Italia è una battaglia di legalità in un momento storico in cui la corruzione ha manifestato i suoi effetti dilaganti nella pubblica amministrazione. Oggi più che mai questa battaglia generazionale è centrale rispetto alla necessità di restituire credibilità alle istituzioni, valorizzando il merito, lo studio e le competenze.
Il governo sostiene che con il passaggio dei dipendenti delle Province alle Regioni verrebbero meno i posti di lavoro che si sarebbero potuti creare nel tempo e destinati agli idonei ai concorsi: condivide questa giustificazione o pensa che esistano margini di manovra? Perchè si creano illusioni?
Il Presidente Renzi e il Ministro Madia, dopo aver parlato di ricambio generazionale, ora smentiscono loro stessi. La legge di stabilità 2015, infatti, stravolge il principio affermato con la Legge D’Alia che stabiliva l’utilizzo delle graduatorie degli idonei prima dell’indizione di nuovi concorsi. Con la decisione del governo decine di migliaia di ragazzi vedono infrangersi non solo un sogno, ma una speranza conquistata con impegno e capacità . E’ chiara la necessità di una proroga della validità delle graduatorie per riconoscere il merito di chi ha partecipato con successo ai concorsi pubblici e, allo stesso tempo, impedire che le amministrazioni possano, una volta scaduti i termini fissati al 31 dicembre 2016, ricorrere furbescamente a nuovi e dispendiosi concorsi pubblici.
Lei è stata assessore alle politiche sociali del Comune di Roma nella giunta Alemanno: tutti le hanno riconosciuto un notevole attivismo a favore dei ceti più poveri della città . Quali rivendica in particolare tra le sue iniziative?
Uno dei lasciti più evidenti della crisi economica mondiale è costituito dalle nuove povertà . Noi abbiamo affrontato queste problematiche con provvedimenti adottati nella direzione del sollievo e del sostegno immediato. Abbiamo garantito a 6.500 anziani a reddito ISEE ridotto, 42.000 pacchi alimentari distribuiti su un anno, per un totale di 125.000 nel triennio del progetto”. Abbiamo poi varato la Carta Roma, iniziativa di razionalizzazione ed aiuto economico concreto alle persone a reddito inferiore ai 12.500 €. Ben 36.000 contributi “Carta Roma”, ognuno di 360 €, sono stati erogati, per il pagamento delle bollette energetiche delle famiglie fragili, degli anziani e di disabili. Per le famiglie in difficoltà , è stato creato il Centro Nutrizionale del Bambino, aperto in collaborazione con l’Associazione Salvamamme, che ha costituito la prima esperienza di aiuto concreto alle mamme in difficoltà , attraverso un supporto materiale alle necessità primarie ed uno screening medico per la donna in gravidanza ed in allattamento, finalizzato alla prevenzione delle disfunzioni collegate alla malnutrizione del bambino.
Con che risultati?
Nei 4 anni di attività , dal 2009 al 2013, il centro ha saputo “intercettare” le situazioni di maggiore disagio, sostenendo giovani mamme e prendendosi cura dei più piccoli ed indifesi, con oltre 10.000 “kit” di benvenuto distribuiti ogni anno. Nelle “nuove povertà ”, negli ultimi anni, sono finite anche persone normali, spesso anche papà usciti da una separazione. Questi, seppur con uno stipendio, tra alimenti ai figli ed assegni al coniuge, rimanevano con poche centinaia di euro al mese per poter vivere.
E che intervento avete adottato?
Abbiamo pensato, prima esperienza in Italia, alle Case dei Papà separati che oggi sono ormai una splendida realtà imitata dalle principali metropoli d’Italia. Si tratta di un servizio dove, in strutture protette e con l’assistenza di personale competente, i padri separati vengono aiutati a non perdere gli affetti familiari anche in presenza di situazioni difficili dal punto di vista umano e finanziario. Sono ormai 24 le residenze che vengono ciclicamente messe a disposizione di persone in difficoltà , che riescono in questo modo a “ripartire”, tornando ad interpretare un ruolo attivo nella società , partendo dalla riconquista del proprio ruolo di genitore.
Viene spontaneo chiederle, nel momento in cui sono esplosi gli scandali che hanno coinvolto la giunta Alemanno, che sensazione ha avuto. Non si è mai accorta che qualcosa non andava?
Il settore del sociale vive costantemente nell’emergenza dovuta alle tante difficoltà presenti sul territorio, da trasferimenti dello stato che arrivano in ritardo e da bilanci che si approvano in corso d’anno e ciò riduce la possibilità di programmare per tempo. Questa modalità di programmazione in stato di emergenza lascia così spazio a chi vuole approfittarsi. Io sono disgustata di quello che è venuto fuori dalle indagini di Mafia Capitale. Se mi fossi accorta di qualcosa non avrei esitato un istante a denunciarla agli organi preposti e onestamente mi auguro che l’inchiesta della Procura della Repubblica, guidata da un magistrato di straordinario valore ed esperienza come Pignatone, riesca a fare luce.
Poi un passaggio nel Ncd di Alfano, forse per la vicinanza politica alla componente ex An?
I rapporti umani sono estremamente importanti in un percorso politico, ma la scelta, inizialmente, era dettata da uno slancio di cambiamento che NCD voleva interpretare e che poi si è rilevato un bluff.
In che senso?
Il nuovo centro destra ha tradito il suo spirito originario a cui tantissimi amministratori locali avevano
creduto. Invece di imprimere una svolta ha restaurato i vecchi schemi della politica, rinunciando all’iniziativa politica per difendere i ruoli di governo. E poi l’alleanza con l’Udc, lo scudo crociato alle europee, la sottomissione di governo. Inaccettabile. Ecco perchè ho scelto di lasciare NCD e lo ho fatto in tempi non sospetti. Oggi in tanti stanno facendo la stessa scelta. Spero soltanto che non stiano agendo per spirito di conservazione.
Infine ha fondato Altra Destra, un’operazione ambiziosa. Con tutti i partiti e movimenti che già esistono a destra quale esigenza l’ha mossa, rispetto ad aderire a una realtà già organizzata?
Il problema non sono solo i contenitori, ma i contenuti. Altra Destra nasce con l’ambizione di aprire un dibattito e offrire una strada a tantissimi elettori che si sentono traditi dal centro destra tradizionale e stufi di vedere associate le parole cambiamento e rinnovamento alle stesse persone di sempre che hanno affollato i palinsesti televisivi negli ultimi venti anni.
Cosa sarebbe necessario?
Serve una svolta generazionale nei contenuti, nelle idee e nelle persone. A sinistra lo hanno fatto, noi cosa aspettiamo? Altra Destra sarà durissima su immigrazione e ordine pubblico, aperta sui temi etici. La nostra famiglia sono i Tories inglesi, e a livello extraeuropeo i repubblicani americani. Su questo la collocazione è chiara: drastico taglio alle tasse, brutale semplificazione della burocrazia sul modello anglosassone, Stato agile, ordine pubblico, lotta all’integralismo religioso e unità nazionale.
Altra destra è per un percorso autonomo o prevede alleanze? E con chi?
Non è una questione di alleanze, ma di idee. Se il centro destra ha fallito è perchè non ha saputo imprimere il cambiamento che gli elettori gli avevano affidato. Allora è necessario, innanzitutto, prendere atto di questo fallimento e cambiare tutto.
Mi pare che lei escluda la Lega e una deriva xenofoba.
A Piazza del Popolo, nella recente manifestazione, sono emerse le numerose contraddizioni dell’operazione che sta portando avanti Salvini. In piazza c’era la Lega nord, con i simboli e gli slogan che conosciamo da tempo. E poi Salvini ha parlato di “Italie”. Questa espressione, a mio avviso, è inaccettabile. L’unità nazionale è un valore imprescindibile che affonda le sue radici nella storia della nostra nazione. Guai a banalizzare questo tema.
Nel programma del suo Movimento ci sono elementi innovativi rispetto alle tematiche della destra attuale: si parla di diritti degli omosessuali, di attenzione agli handicap, di diritti civili. Avete già presentato delle proposte?
Il nostro programma è ricco di contenuti. Abbiamo lanciato la campagna “Batti un colpo salva una vita”. È la nostra prima proposta di legge di iniziativa popolare per introdurre l’obbligo della formazione alle manovre di disostruzione delle vie aeree per i minori e di rianimazione cardio-polmonare. E i primi di marzo abbiamo presentato un’altra proposta di legge per regolamentare la prostituzione. L’obiettivo è spezzare il circuito criminale che governa il fenomeno della prostituzione, regolarne il libero esercizio attraverso la riapertura delle case chiuse, controlli sanitari e pagamento delle tasse, e per porre fine anche all’indecoroso spettacolo di degrado che popola le strade delle nostre città . La nostra proposta prevede infatti il reato di prostituzione in luoghi all’aperto e un l’inasprimento delle pene per chi sfrutta la prostituzione con aggravanti per i casi di sfruttamento minorile.
Cosa pensa di quanto sta avvenendo nel centrodestra? Condivide la battaglia di Fitto all’interno di Forza Italia?
Capisco il malessere di Fitto e comprendo le ragioni che lo animano. Ma Fitto sa perfettamente che in Forza Italia non c’è spazio per il dissenso, eppure sceglie di restare. Ecco perchè il centro destra deve cambiare tutto e noi lo abbiamo detto cinque mesi fa. Non era una profezia, ma una constatazione ed oggi una realtà .
Parliamo di Altra destra: come si sta organizzando sul territorio nazionale: quali sono le tappe e gli obiettivi a medio termine?
Abbiamo costituito i primi coordinamenti regionali e provinciali e nei prossimi mesi il quadro sarà completato. Stiamo selezionando attentamente i ruoli e le persone perchè vogliamo che il partito sia veramente diverso dall’impostazione archeologica del centro destra tradizionale. Solo persone per bene, questo è il nostro imperativo. Chiunque voglia aderire al nostro progetto ha a diposizione il sito www.altradestra.it, una piattaforma che permetterà a chi vuole fare la differenza di contribuire alla stesura del nostro programma.
Alle prossime regionali intendete presentarvi con il vostro simbolo?
Altra Destra è contraria alle Regioni, un vero e proprio spreco di denaro pubblico e di inefficienza; una duplicazione dello Stato sul territorio con i relativi costi. I cittadini pagano per avere istituzioni elefantiache ed inefficienti e le imprese sono strozzate dall’IRAP per ingrassare le Regioni. Ecco perchè lanceremo la nostra battaglia per la loro abolizione e coerentemente non parteciperemo alle elezioni regionali. Il Parlamento sta discutendo la riforma costituzionale, ha abolito fittiziamente le Province e con il Senato non elettivo ridotto gli spazi di democrazia. Altra Destra è per un sistema parlamentare monocamerale, abolizione dei senatori a vita e delle Regioni e decentramento amministrativo.
Tre provvedimenti urgenti che adotterebbe per aumentare le possibilità di lavoro in Italia?
Dal punto di vista economico, il nostro obiettivo è una riforma fiscale che rottami il sistema esistente che penalizza le famiglie e strozza le imprese portandole al fallimento. Servono norme semplici e chiare. Due sole aliquote e l’eliminazione dell’Irap. Come farlo? Cominciamo a cancellare ogni genere di contributo a fondo perduto che alimenta sprechi e corruzione e valorizziamo i beni pubblici non utilizzati per metterli a reddito. Meno tasse alle imprese, vuol dire più investimenti e produzione e quindi lavoro. Un altro obiettivo è l’abolizione del Durc, che penalizza le aziende e crea disoccupazione. Terzo punto, un contratto full time a tempo indeterminato – dedicato a chi non ha mai avuto questo tipo di contratto – e con assunzione entro il 35esimo anno di età , nel quale il lavoratore, per i primi cinque anni, riceve in busta paga l’80% del costo aziendale, mentre il restante 20% affluisce allo Stato sotto forma di Irpef e contributi sociali.
Che politiche sociali adotterebbe per quelle famiglie sotto la soglia di povertà , vista la sua esperienza in materia?
Altra Destra si farà promotore dell’adozione dei una serie di misure per aiutare le famiglie bisognose. Partiamo dalle giovani coppie italiane o residenti stabilmente e legittimamente in Italia da più di 10 anni. Per loro abbiamo previsto un contributo economico mensile alla nascita del bambino, sul modello della “Carta Roma”, per i primi 18 mesi di vita del bambino.
Per la terza età invece?
Per gli anziani, la nostra proposta prevede l’innalzamento della pensione minima di almeno 1.000 euro nette all’anno e per le famiglie non abbienti con un disabile a carico, oltre all’assegno di accompagno, una quota annuale minima di 8.000 euro nette, da dedicare al pagamento di un assistente domiciliare privato. Sono piccole azioni che possono cambiare la vita delle persone più deboli che lo Stato ha il dovere di difendere.
Dove si trovano i soldi?
Basta erodere la montagna dei 40 miliardi annui dei contributi a Fondo perduto che il Governo Renzi ha confermato per il triennio 2015 — 2018.
La destra una volta rappresentava valori, oggi la politica pare un’unica palude: cosa si sentirebbe di dire a un giovane che vorrebbe contribuire alla rinascita di una destra moderna e civile?
Di non farsi incantare dal populismo, di studiare ed approfondire sempre per sviluppare una coscienza critica. Di difendere le proprie idee e di rispettare quelle dell’avversario. Una destra moderna e civile, deve recuperare la cultura della legalità e sviluppare nuove proposte al passo con i tempi e non chiudersi negli steccati ideologici e nella retorica del passato.
(a cura di Riccardo Fucile)
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