INTERVISTA ALLA CINQUESTELLE DISSIDENTE DE PIN: “VOGLIO PENSARE CON LA MIA TESTA”
“NON LASCIO PER I SOLDI, L’ARIA SI ERA FATTA SOFFOCANTE”… “DELUSA DAL MOVIMENTO, NON ME L’ASPETTAVO COSI”… E IERI HA CONSEGNATO L’ASSEGNO DI 6.000 EURO A UN CENTRO PER DISABILI
Per soldi o per principio? È buona o cattivissima la ex-cittadina e ora ufficialmente solo senatrice Paola De Pin, che ieri mattina ha dato le dimissioni dal gruppo Cinque Stelle?
«Sono una persona onesta. E adesso mi sento più leggera».
Senatrice Paola De Pin, lascia il Movimento per una questione di soldi?
«Ma dai, non scherziamo. Io non ho problemi di denaro. Vengo da una famiglia che sta bene. Pensi che…». In sottofondo si sente l’urlo di qualcuno che dice: «Paola, non c’è bisogno che racconti i dettagli della nostra vita». Lei frena. «Insomma, voglio dire che il punto non è questo. Non mi faccia passare male».
Qual è il punto?
«L’aria nel gruppo si era fatta soffocante».
Perchè?
«Non mi va di fare polemiche, non mi sembra il caso. Ma io sono una cittadina qualunque, che pensava fosse possibile fare un lavoro di un certo tipo».
Invece?
«Invece sono rimasta molto delusa. Non è così che mi aspettavo le cose. Sono un essere umano e non posso rinunciare a pensare con la mia testa».
Il Movimento lo impedisce?
«Ripeto, non voglio mettere in difficoltà i Cinque Stelle. Credo ancora in certi valori e continuerò a votare con loro».
Non si dimetterà da senatrice?
«Vedremo. Devo riflettere. Questo week end a casa con i miei mi farà sicuramente bene».
Quanto ha inciso la vicenda Gambaro nella sua scelta?
«Molto. Anche se era da un po’ che sottolineavo il mio disagio nel gruppo. Ad Adele voglio comunque esprimere ancora la mia solidarietà . Non è giusto trattare così una persona».
Come l’hanno trattata?
«L’avete visto. È stata sottoposta a una gogna mediatica. Il processo politico contro di lei mi ha lasciato una profonda ferita. Il pericolo è che ora nessuno voglia esprimere il proprio disaccordo per paura delle conseguenze. L’ho scritto anche nel comunicato pubblico».
I suoi colleghi l’accusano di essersene andata solo per non rendicontare la diaria. E tenersi l’eccedenza.
«Falso. Talmente falso che proprio oggi pomeriggio ho versato seimila euro all’Associazione Nostra Famiglia di Conegliano, un centro che si occupa della cura e della riabilitazione delle persone con disabilità , soprattutto in età evolutiva. Mi sono comportata esattamente come avevo promesso ai miei elettori. La verità è che non mi sentivo più al mio posto».
È vero che con i soldi della diaria voleva aprire un ufficio di rappresentanza a casa sua?
«Mi sarebbe servito per lavorare. Ci avevo pensato».
Nella sua abitazione privata?
«Esatto».
Non l’ha fatto?
«No. I colleghi del meet up mi hanno convinto che non era opportuno. Li ho ascoltati e ho dato loro retta».
Una questione di principio.
«Certo. Se facessimo calare un velo di omertoso silenzio verso la scellerata decisione di espellere un parlamentare per avere espresso opinioni non gradite, violeremmo i principi del Movimento e della democrazia».
La Rete come ha preso la sua scelta?
«Per adesso, sulla mia mail del Senato, ogni 10 commenti ce ne sono 7 positivi. Persone che mi dicono: Paola non mollare. Siamo con te. E io non mollo».
Andrea Malaguti
(da “la Stampa“)
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