L’INVITO A SORPRESA: MONTI AL VERTICE DEL PPE
ALLA STESSA RIUNIONE CON MERKEL E BERLUSCONI
Monti appare a sorpresa al vertice del Ppe a Bruxelles.
E Silvio Berlusconi, secondo quanto raccontano alcuni presenti all’incontro, gli avrebbe ribadito di essere pronto a fare un passo indietro qualora decidesse di scendere in campo.
Monti, di rimando, avrebbe ringraziato il Cavaliere per l’apprezzamento.
Sarebbe andato così l’inaspettato incontro a Bruxelles tra premier ed ex premier. Non atteso, ma invitato dal presidente Martens, il professore è comparso nella sala dell’Acadèmie Royale de Belgique, per la riunione del partito moderato europeo che tradizionalmente precede il consiglio europeo.
Poco prima di lui era arrivata la cancelliera tedesca Angela Merkel preceduta a sua volta, circa mezz’ora prima, da Silvio Berlusconi, accompagnato dal vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani e Paolo Bonaiuti.
SORPRESA ALL’ACCADEMIA
Salvo il presidente Wilfred Martens, e il segretario del partito Antonio Lopez Isturiz, nessuno era stato avvertito della presenza del premier italiano alla riunione di leader e capi di governo del Ppe.
«Al suo ingresso nella sala del pre-vertice c’è stato uno shock totale, è stato un vero e proprio coup de thèà¢tre», ha rivelato una fonte del Ppe riportata dalle agenzie.
Il premier, pur essendo un cattolico moderato, non è iscritto al Ppe, e se si esclude il suo intervento da «padrone di casa» alla riunione di Fiesole, non aveva mai fino ad oggi partecipato a riunioni ufficiali della formazione europea.
Sempre secondo queste fonti, Martens avrebbe invitato Monti a «spiegare la situazione italiana».
La presenza del Professore assume maggiore rilevanza se si considera che intervenendo ha rubato la ribalta a Berlusconi.
Del resto, contro un eventuale rientro in pista del Cavaliere si erano espressi diversi esponenti di vertice del Ppe.
LE SCHERMAGLIE CON DAUL
Era stata la cancelliera ad aprire il fuoco, augurandosi una «svolta» per l’Italia. L’ipotesi di un ritorno in campo del Cavaliere era stata gelata dal silenzio. L’attenzione della leader tedesca è tutta per l’attuale premier: «Che si votasse in primavera era già chiaro. Adesso si voterà un po’ prima. Io sostengo la strada delle riforme portata avanti da Mario Monti».
Martedì scorso il capogruppo del Ppe a Strasburgo, il francese Joseph Daul, ha rincarato la dose contro Berlusconi: «È stato un grave errore far cadere il governo».
E poi, contro lo spettro più volta evocato del populismo: «Siamo molto preoccupati per gli avvenimenti in Italia; per l’Europa e per l’economia italiana non ci possiamo aspettare una politica spettacolo».
IL RIAVVICINAMENTO SMENTITO
Mercoledì sera, nel corso della pirotecnica presentazione dell’ultimo libro di Bruno Vespa, Berlusconi aveva cercato di smorzare l’offensiva del capogruppo ppe sostenendo che le sue parole erano state ispirate dal capogruppo pdl all’Europarlamento Mario Mauro, schierato con Monti.
Ma l’europarlamentare francese giovedì ha confermato tutto: «La mia posizione sulla situazione politica in Italia non è stata influenzata da nessuno e riflette quella del Ppe».
In una nota da Strasburgo, Daul ha ribadito che il Ppe è «con chi dice la verità ai cittadini, non con chi spera di ottenere voti con vane promesse populistiche».
Antonio Castaldo
(da “il Corriere della Sera”)
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