LA GAFFE DI DI MAIO: “GOVERNO SARA’ DALLA PARTE DEI SINDACI M5S”
MARTINA: “HAI IL DOVERE DI SERVIRE TUTTI I COMUNI”… FASSINA: “DOPO AVER DETTO ‘LO STATO SIAMO NOI” CONTINUA A FARE USCITE PERICOLOSE”
Una frase pronunciata in un video su Facebook.
Una dichiarazione che in pochi minuti suscita stupore e poi irritazione in tutta l’opposizione. “I cittadini italiani decideranno se mandare al ballottaggio e magari poi eleggere sindaco i candidati del m5s”, dice il ministro del Lavoro e dello Sviluppo, Luigi Di Maio. “Quello che posso dire io è che hanno tanto lavoro da fare queste persone, ma questa volta avranno dalla loro parte un governo nazionale che li potrà aiutare nel risolvere problemi complessi come le crisi aziendali”.
Da destra a sinistra, fioccano le critiche. Il segretario reggente del Pd, Maurizio Martina, risponde via Twitter. “Caro Di Maio, siete il Governo della Repubblica, non il governo degli amici. Hai il dovere di servire tutti i Comuni, rispettando le scelte dei cittadini. Si chiama democrazia e senso dello Stato. Schiena dritta”.
Dura la reazione anche di Giorgia Meloni: “Matteo Salvini – replica la leader di Fratelli d’Italia- nostro alleato nella maggior parte dei Comuni che vanno al voto contro candidati cinquestelle, spieghi a Luigi Di Maio che i cittadini non si ricattano. Di Maio dice che ai cittadini conviene votare sindaci del M5S perchè così avranno un governo amico. Scusa Luigi Di Maio, e invece i Comuni che dovessero scegliere un sindaco di un altro colore non potranno parlare con i ministri grillini? I milioni di cittadini che voteranno sindaci di centrodestra o di Fratelli d’Italia non saranno ascoltati dal Governo Conte?”.
E Stefano Fassina, deputato di Leu: “Di Maio corregga e chiarisca le sue parole su sostegno del governo ai sindaci del m5s. Sono affermazioni gravi, in generale. Ancora più gravi oggi alla vigilia del voto. Il governo nazionale è a sostegno di ogni sindaco, senza guardare alle appartenenze partitiche perchè il sindaco rappresenta tutta la sua comunità , non soltanto una parte. Di Maio lo ricordi e lo dichiari. Dopo aver affermato che ‘adesso lo stato siamo noi’, il vice-presidente del consiglio continua a fare uscite pericolose”.
(da agenzie)
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