LA LEGA NON SI DIMENTICA DEGLI AMICI: NEL DECRETO INFRASTRUTTURE, IL CARROCCIO RILANCIA LA NORMA PER SALVARE LA CONCESSIONE ALL’IMPRENDITORE ALDO SPINELLI DEL GENOA PORT TERMINAL
È UNA DELLE ATTIVITÀ PIÙ IMPORTANTI DEL GRUPPO, FINITA IN BILICO DOPO LA SENTENZA DEL CONSIGLIO DI STATO, ACCOGLIENDO IL RICORSO DELLA SECH, CHE CHIEDEVA UNA DIVERSA DISTRIBUZIONE DELLE COMPETENZE SUL TERMINAL
La Lega ci riprova. Nel decreto Infrastrutture rilancia la norma per salvare la concessione all’imprenditore Aldo Spinelli del Genoa Port Terminal. Si parla della gestione di circa 150 metri quadri nel porto del capoluogo ligure. Ed è una delle attività più importanti del gruppo, finita in bilico dopo la sentenza del Consiglio di stato, accogliendo il ricorso della Sech, che chiedeva una diversa distribuzione delle competenze sul terminal.
Nel provvedimento in esame alla Camera è spuntato così l’emendamento “salva-Spinelli”. A presentarlo è stato il deputato salviniano Domenico Furgiuele con il sostegno di altri colleghi di partito. La firma che si vede in controluce è però quella di Edoardo Rixi, viceministro delle Infrastrutture e uomo forte del partito in Liguria . E che su Genova detta legge.
Spinelli è balzato alla ribalta della cronaca dopo il coinvolgimento nell’inchiesta che ha travolto la politica ligure lo scorso anno, portando il governatore Giovanni Toti alle dimissioni. L’imprenditore, figura chiave di quel sistema di potere, ha patteggiato a tre anni e due mesi, dopo l’accusa di corruzione, decidendo poi di presentare ricorso contro lo stesso patteggiamento. La Cassazione ha respinto l’istanza, confermando la pena da scontare ai lavori socialmente utili. Il legame tra Spinelli e il centrodestra ligure è di vecchia data.
Durante una campagna elettorale Rixi ha beneficiato di un finanziamento della fondazione Change dell’ex presidente della regione Toti, a sua volta foraggiata da Spinelli. Il blitz per salvare la concessione era stato tentato già nel testo del provvedimento. Nelle prime bozze circolate era presente l’intervento legislativo per risolvere il contenzioso a favore di Spinelli.
Successivamente la norma era sparita. Ora, lontano dai riflettori, la Lega vuole portare a compimento l’operazione. Il partito di Matteo Salvini vuole l’approvazione, ha inserito la proposta tra quelle “segnalate”. Le votazioni a Montecitorio sugli emendamenti inizieranno la prossima settimana.
La formulazione dell’emendamento è in apparenza tecnica, ma incide in maniera chirurgica sulla concessione del terminal, predisponendo il colpo di spugna decisivo sulla vicenda oltre ad avere effetto su tutti gli altri porti italiani: «Le caratteristiche e la destinazione funzionale delle aree si intendono riferite agli ambiti complessivamente considerati, come disegnati e specificati nel piano regolatore portuale (Prp) e non alle singole porzioni dei medesimi».
Cosa comporterebbe l’approvazione? Verrebbe abbattuta la tesi del consiglio di Stato che aveva accolto il ricorso della Sech, società operante nel settore full container.
«L’operatività del tutto prevalente nei traffici full container da parte di un terminalista in ambito multipurpose (dove agisce il gruppo di Spinelli, ndr), peraltro non sottoposto agli oneri di investimento e ai costi operativi tipici dei terminal contenitori, determina un’evidente distorsione, in danno di questi, dell’assetto concorrenziale come regolato dal piano portuale, tradendo ex post il loro affidamento sulle chiare risultanze del piano stesso», hanno scritto i giudici di palazzo Spada nella sentenza.
(da Domani)
Leave a Reply