LA RETTRICE DELL’UNIVERSITA’ DI VERONA AVEVA NEGATO UN’AULA A GRETA THUNBERG, LEI PARLA LO STESSO IN UN AUDITORIUM STRARIPANTE
“STIAMO PARLANDO DI UN CESSATE IL FUOCO CHE DI FATTO NON LO È, COSÌ COME FITTIZIO È IL PIANO DI PACE”
L’aula negata per l’arrivo di Greta Thunberg a Verona, è un caso nazionale. Ottocento
persone di tutte le età hanno sfidato il divieto imposto dall’università di Verona e «occupato» l’aula T2 del Polo Zanotto per prendere parte all’incontro con l’attivista Greta Thunberg, Simone Zambrin, il veronese che aveva preso parte all’impresa della Global Sumud Flotilla alla volta di Israele, e Maya Issa, del movimento studenti palestinesi.
I tre attivisti hanno presieduto l’incontro organizzato dai collettivi Tamr e Cau per tenere vivo il dibattito sul genocidio compiuto da Israele e per esprimere un aperto dissenso al Governo Meloni.
«C’è ancora un genocidio e un’oppressione soffocante in Palestina, – esordisce Greta prima dell’inizio della manifestazione- stiamo parlando di un cessate il fuoco che di fatto non lo è, così come fittizio è il piano di pace, che non ha assolutamente nulla a che fare con la pace e la giustizia. È una vergogna per tutto il diritto internazionale e viola completamente
il diritto all’autodeterminazione del popolo palestinese.
Il genocidio è la continuazione di decenni di soffocanti oppressioni che i palestinesi hanno subito in uno stato di apartheid. È in definitiva il risultato di un sistema globale costruito sul sangue di persone oppresse, costruito su massacri e disuguaglianze che oggi vediamo solo aumentare».
(da Il Corriere della Sera)
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