L’ABOLIZIONE DELLA COMMISSIONE MASSIMO SCOPERTO HA PORTATO RINCARI A UN TERZO DEI CONTI CORRENTI
UNO STUDIO BANKITALIA CONTESTA LE COMMISSIONI APPLICATE: MOLTE BANCHE SI SONO RIFATTE, AUMENTANDO I COSTI DEL CONTO E GLI INTERESSI…ALLA FINE L’INTERVENTO DEL GOVERNO HA AUMENTATO IL PESO SUI CLIENTI: NEL 35% DEI CASI IL SI PAGA ADDIRITTURA PIU’ DI PRIMA
L’abolizione della commisione massimo scoperto “ha portato confusione, opacità sui costi dei conti correnti e, in un terzo dei casi, persino un aumento della spesa”.
Il duro giudizio arriva da uno studio della Banca d’Italia che ha esaminato 514 banche, rappresentative dell’82% dei conti offerti alla clientela.
Lo scopo era verificare l’applicazione della legge del gennaio 2009 che ha abolito il sovraprezzo per chi va in rosso sul conto corrente.
Il divieto è totale per i conti che non prevedono un fido bancario, mentre sono previsti dei limiti in caso di conti “affidati”.
Il governatore Draghi ha chiesto una semplificazione attraverso un nuovo intervento legislativo, proprio per eliminare troppe opacità .
Ci vuole “una proposta organica che porti a oneri espressi con chiarezza perchè tutti i clienti possano fare un confronto tra le diverse banche”, sostiene Bankitalia.
Lo studio mette infatti in evidenza che le banche, per riempire il vuoto della commissione massimo scoperto, hanno scelto tali vie diverse “da rendere difficile per i clienti confrontare le diverse offerte”.
In molti casi, pari al 41% per i conti con fido e il 35% per quelli senza, l’abolizione ha ridotto il costo del conto corrente, ma i benefici sono compensati dall’incremento dei tassi di interesse e dalle voci generali di costo del conto, tanto è vero che il 40% delle banche ha aumentato gli interessi debitori.
Si è determinato “un peggioramento delle condizioni per la clientela”, attraverso contratti in cui lo spirito della legge è stato ribaltato: alla fine l’intervento del governo ha aumentato il peso sui clienti, anzichè alleviarlo.
Lo studio ha simulato 12 scenari che comportano il pagamento delle nuove commissioni, concludendo che in almeno un terzo dei casi si paga più di prima.
Il tutto mentre Draghi evidenzia una contrazione del credito alle imprese, da parte delle banche.
Come sempre, insomma, “fatta la legge, trovato l’inganno”.
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