LE BALLE DI ASSAD E PUTIN SULL’ATTACCO CHIMICO A KHAN SHEIKHUN NON SE LE BEVE NEANCHE UNO STUDENTE DEL PRIMO ANNO DI CHIMICA
IL SARIN NON VIENE STOCCATO NELLA FORMA, MA IMMAGAZZINATO SEPARATO, VIENE LANCIATO DALL’ALTO ED ESPLODE NELL’ARIA… IMPOSSIBILE LA TESI DELLA CONSEGUENZA DI UN BOMBARDAMENTO DI UN “DEPOSITO DEI RIBELLI”… FONTI ISRAELIANE: “ORDINATO DA ASSAD IN PERSONA”
Martedì mattina alle 6 un bombardamento chimico ha lasciato 74 vittime, per la maggior parte civili. L’ONU e l’UE hanno accusato il presidente siriano Bashar Al Assad di essere il responsabile dell’attacco; la Russia di Putin ha difeso Assad e ha fornito una versione completamente diversa dei fatti.
Nell’agosto 2013 Assad utilizzò il gas sarin per bombardare alcuni quartieri di Damasco, uccidendo 1400 persone.
Nell’occasione Barack Obama desistette dalla promessa di bombardare la Siria in cambio della promessa dello smantellamento dell’arsenale chimico.
E proprio qui si capisce tutta l’importanza della questione. Secondo attivisti, medici e ONG internazionali come Save the children, alcuni dei bambini di Khan Sheikhun vittime del raid hanno riportato i sintomi di chi è stato esposto ad un gas nervino come il sarin: contrazione delle pupille, convulsioni, bava alla bocca, difficoltà respiratorie. Se fosse confermato l’utilizzo di questo agente chimico si tratterebbe di una palese violazione delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza della Nazioni Unite e delle convenzioni internazionali.
Il sarin, infatti, al pari del gas mostarda e il VX (altro agente nervino), era tra gli elementi che l’Onu, con una risoluzione datata 27 dicembre 2013 a seguito di un accordo a sorpresa tra Washington e Mosca, aveva intimato di distruggere al regime di Damasco.
In caso di mancato rispetto della risoluzione, il Consiglio di Sicurezza minacciò di dare il via libera ad operazioni militari.
Secondo Mosca, all’origine dell’attacco sarebbe stato il bombardamento da parte dell’aviazione siriana di un “deposito terroristico”, ovvero in mano ai ribelli, in cui erano contenute “sostanze tossiche” usate per produrre proiettili contenenti agenti chimici.
Una versione che fa acqua da tutte le parti.
Il gas di questo tipo non viene stoccato nella forma, ma viene immagazzinato separato e poi miscelato per l’uso.
Il sarin viene di solito lanciato dall’alto ed esplode nell’aria.
Un’èquipe medica di Medici Senza Frontiere (MSF) che ha supportato il dipartimento d’urgenza dell’ospedale di Bab Al Hawa, nella provincia siriana di Idlib, ha confermato che i sintomi dei pazienti sono coerenti con l’esposizione ad agenti neurotossici come il gas sarin.
Numerose vittime dell`attacco di Khan Sheikhoun sono state portate all’ospedale di Bab Al Hawa, situato 100 km a nord, vicino al confine con la Turchia.
Otto pazienti hanno mostrato sintomi coerenti con l`esposizione ad agenti neurotossici come il gas sarin o composti simili: pupille contratte, spasmi muscolari, defecazione involontaria.
MSF ha fornito farmaci e antidoti per trattare i pazienti e ha fornito indumenti protettivi allo staff medico del pronto soccorso dell`ospedale.
Le èquipe mediche di MSF sono riuscite anche a visitare altre strutture che stavano trattando pazienti colpiti dall`attacco e hanno riscontrato che le vittime avevano un odore di candeggina, che suggerisce una loro esposizione al cloro.
Questi elementi suggeriscono fortemente che le vittime dell`attacco di Khan Sheikhoun siano state esposte ad almeno due agenti chimici diversi.
Uno degli argomenti utilizzati per negare l’uso del gas sarin è che nelle foto diffuse subito dopo l’attacco i caschi bianchi toccano le persone a terra senza equipaggiamento di sicurezza e senza maschere e guanti. «I video pubblicati dai media occidentali sugli effetti di armi chimiche nella zona di siriana di Idlib sembrano una messinscena e hanno natura provocatoria», ha sostenuto la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova nel suo briefing con la stampa.
«Non abbiamo equipaggiamenti speciali. Durante i soccorsi cinque dei nostri sono rimasti anche loro intossicati e sono in condizioni critiche», è la risposta che arriva dal quartier generale dei White Helmets citata oggi dal Corriere.
Il gas Sarin inoltre evapora nell’aria in pochi minuti ma passa attraverso la pelle e resta sui vestiti. Sarebbe stato inutile indossare maschere.
Secondo fonti di Haaretz, rimaste anonime, il raid avrebbe ricevuto addirittura il via libera dei vertici del regime siriano, da Assad in persona o da altri gerarchi, mentre non è chiaro se anche Russia e Iran, i due più stretti alleati di Damasco, siano stati coinvolti nella decisione.
L’attacco, hanno aggiunto, avrebbe avuto lo scopo di minacciare quei gruppi ribelli che hanno infranto il cessate il fuoco nelle ultime due settimane.
Le fonti della sicurezza israeliane sostengono che dopo l’accordo del 2013 sullo smantellamento dell’arsenale chimico siriano, il regime abbia mantenuto residue scorte di armi chimiche, incluso il gas sarin.
La maggior parte delle infrastrutture per la produzione di queste armi è stato distrutto nel quadro di quell’accordo ed è possibile, si legge ancora su Haaretz, che la Siria stia cercando di ricostruire il suo arsenale. Tuttavia, ha concluso il giornale, è probabile che il gas usato ieri siano resti di vecchie scorte del regime.
A dispetto di tutte le ragioni che consigliavano prudenza, Assad potrebbe aver attaccato i ribelli con il gas proprio perchè non c’è nessuno abbastanza forte da impedirglielo.
(da agenzie)
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