TRUMP COSTRETTO A RIMUOVERE STHEPEN BANNON DAL NATIONAL SECURITY COUNCIL
IL PARTITO REPUBBLICANO HA IMPOSTO IL RIDIMENSIONAMENTO DEL GURU XENOFOBO
Donald Trump ha rimosso Stephen Bannon dal National Security Council. Bannon rimane nello staff con l’incarico di suo stratega.
A gennaio Trump aveva deciso, con una scelta inusuale, di inserire nel National Security Council Bannon, guru dell’alt-right ed ex responsabile del sito news di destra Breitbart, considerato uno degli artefici della vittoria del miliardario alle presidenziali. La scelta era stata molto criticata dai repubblicani e dai democratici: temevano che Bannon, ex capo della campagna elettorale di Trump, potesse politicizzare le decisioni sulla sicurezza nazionale.
A sollevare il problema a gennaio era stato un gruppo di cinque parlamentari democratici della Camera, sostenendo che si trattava di una scelta “pericolosa” per gli Stati Uniti.
Bannon aveva anche fatto un curioso endorsement a Virginia Raggi, la Trump italiana.
L’allontanamento di Bannon segna una vittoria per il generale H. R. McMaster, succeduto nel ruolo di Consigliere per la Sicurezza Nazionale al generale Michael Flynn, travolto dal Russiagate, per i suoi contatti illegali con l’ambasciatore russo a Mosca Serghely Klyaski.
Fonti della Casa Bianca forniscono una loro versione della rimozione di Bannon: l’uomo di fiducia di Trump — che resta suo consigliere e capo stratega — era stato inserito per tenere d’occhio Flynn — da cui si evince che Trump gia’ non si fidava di lui ancor prima che scoppiasse il Russiagate — ma ora che c’è McMaster, la sua presenza è inutile. Non solo.
Secondo la fonte della Casa Bianca citata da Bloomberg, Bannon non avrebbe mai partecipato alle riunioni del Consiglio.
Trump ha licenziato Flynn il 13 febbraio per aver mentito al vicepresidente Mike Pence sui suoi incontri con l’ambasciatore russo Kislyak, ancora prima che Trump si insediasse alla Casa Bianca.
Un reato previsto dal Logan Act che vieta ai privati cittadini di aver rapporti con rappresentanti di altri governi.
Il ridimensionamento di Bannon in realtà è una vittoria del partito repubblicano che non poteva tollerare un personaggio legato all’estrema destra xenofoba e Trump ha dovuto cedere per non vedere compromesso, più di quanto già non sia, il rapporto con il partito che non intende farsi travolgere dalle sue scelte personali.
(da agenzie)
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