LE BOLLETTE DI GAS E LUCE SCENDONO DEL 7%, PECCATO CHE PRIMA FOSSERO RADDOPPIATE
IL RIBASSO DELLE TARIFFE SEMBRA UNA PRESA IN GIRO… SE LA DIMINUZIONE DIPENDE DAL PREZZO DEL GREGGIO, PERCHE’ NEGLI ULTIMI ANNI SONO RADDOPPIATE E ORA NON VENGONO DIMEZZATE?
Ci sono due esempi di ipocrisia in questi giorni che vengono sottaciuti: la diminuzione delle tariffe di gas e luce che vengono sbandierate dai media al fine di dare un po’ di conforto ai consumatori italiani.
La notizia in sè potrebbe essere positiva se non rivelasse una sostanziale presa in giro.
I prezzi del gas e dell’energia elettrica, infatti, hanno seguito, con scostamenti vari e non decisivi, quello del petrolio.
Il costo del greggio ha ripreso a crescere dal 2004, raggiungendo vette notevoli nel periodo 2007-2008. Come conseguenza le nostre bollette hanno seguito l’andazzo, adeguandosi progressivamente al trend del petrolio.
Già nella seconda metà dell’anno scorso però non solo è diminuito, ma è addirittura crollato, attestandosi al valore di un quarto di quello di partenza.
Le nostre bollette invece hanno continuato ad essere sempre più care nel corso di tutto il 2008, anche nel secondo semestre.
Oggi ci informano che diminuiranno di ben l’8% per l’energia e del 7% per il gas.
Se consideriamo quindi la sproporzione tra la crescita di ieri e la diminuzione di oggi, specie in riferimento al prezzo della materia prima che oggi costa il 25% di quanto costava 1 anno fa, se consideriamo inoltre il ritardo di un anno nell’adeguamento la ribasso, una sola considerazione finale possiamo fare: ci stanno prendendo per i fondelli.
I gestori di società statali e municipali ora ci diranno quanto sono bravi, pavoneggiandosi con i loro splendidi bilanci, ma la verità è che la tariffa è composta in modo tale che la parte del leone la fa il fisco.
Quindi a tutelare il consumatore dovrebbero essere le autorità che rappresentano uno Stato intento a guadagnare dalle alte tariffe.
Emerge qua la contraddizione più evidente di un sistema tariffario dove se aumenta il costo della materia prima del 100% la bolletta aumenta del 100%, se invece il costo del greggio cala del 75% la bolletta scende di appena l’8% e solo dopo un anno che qualcuno ha introitato il relativo guadagno. A dimostrazione che alla fine lo Stato non esercita alcun ruolo di controllo, ma semmai è cointeressato a che il gettito fiscale sul prodotto aumenti sempre e mai diminuisca.
E anche quando si tratta di società che forniscono servizi essenziali, non si ha alcun scrupolo ad aumentarne gli utili a danno del consumatore che non può certo rivalersi nei confronti del fornitore. Se poi si tratta di aziende private che usufruiscono del servizio elettrico, ad es., esse scaricano a loro volta i maggiori costi sul prodotto finito, contribuendo al rincaro dei prezzi al dettaglio.
Alla fin fine è sempre il consumatore, direttamente o indirettamente, a finire “cornuto e mazziato”.
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