L’ESORDIO DEL CAPO UFFICIO STAMPA DELLA MELONI, DURANTE LA CONFERENZA STAMPA A CUTRO, È STATO UN EGO-DISASTRO
SECHI TOGLIE LA PAROLA, ZITTISCE I GIORNALISTI E NON SI RENDE CONTO CHE LA SUA VOCE SI CONFONDE CON QUELLA DEI MINISTRI E DELLA MELONI: “UN DISASTRO UMANO E COMUNICATIVO”
La conferenza stampa dopo il consiglio dei ministri, a Cutro, ha segnato l’esordio di fuoco di Mario Sechi, capo ufficio stampa di Palazzo Chigi. Com’è andata? Come volevasi dimostrare: male, anzi, malissimo!
L’ex direttore dell’Agi, evidentemente in ansia di mostrarsi meritevole del ruolo di fronte a Giorgia Meloni, sbaglia il nome della città (“Curto” invece che Cutro), toglie la parola, zittisce i giornalisti, senza rendersi conto che la sua voce si confonde in continuazione con quella dei ministri e della premier. A un certo punto Sechi è stato ripreso direttamente dalla Meloni: “Scusa, Mario…”
A rendere tutto ancora più inquietante, la scarsa visibilità nel palazzo del Comune di Cutro, che lasciava la Ducetta e i ministri in penombra.
Su Twitter, in molti hanno notato e sottolineato la performance imbarazzante: “Caotica”, “approssimativa”.
Stefano Feltri, direttore di “Domani”, ha commentato così: “Sembra che Meloni l’abbia assunto per evitare che i giornalisti facciano domande”. E qualcuno ha sottolineato lo sguardo torvo della Meloni rivolto, al termine della conferenza stampa, proprio in direzione del giornalista, il cui incarico doveva servire a dare una “svolta” alla comunicazione istituzionale della premier.
Se queste sono le premesse…
(da agenzie)
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