LUCIA BORSELLINO E’ IN PERICOLO: ASSEGNATA CON URGENZA AUTO BLINDATA E SCORTA
L’EX ASSESSORE ALLA SANITA’ SI ERA DIMESSA DOPO LA PUBBLICAZIONE DELLA INTERCETTAZIONE IN CUI SAREBBE STATA MINACCIATA DAL MEDICO PERSONALE DI CROCETTA
Lucia Borsellino è in pericolo. La figlia del magistrato assassinato in via d’Amelio il 19 luglio del 1992 è stata infatti messa sotto scorta: a deciderlo il comitato per l’ordine e la sicurezza del Ministero dell’Interno.
Il Viminale ha disposto per la figlia di Paolo Borsellino l’utilizzo dell’auto blindata scortata da due agenti per gli spostamenti.
Assessore alla salute del governo regionale di Rosario Crocetta per tre anni, Borsellino si era dimessa tra le polemiche il 2 luglio.
“Prevalenti ragioni di ordine etico e morale e quindi personale, — scriveva nella sua lettera di dimissioni — sempre più inconciliabili con la prosecuzione del mio mandato, mi spingono a questa decisione anche in considerazione del mio percorso professionale di oltre vent’anni in seno all’Amministrazione regionale della Salute”.
Appena 48 ore prima Matteo Tutino, medico personale di Crocetta e primario di chirurgia plastica della clinica palermitana Villa Sofia, era finito agli arresti domiciliari per truffa, falso peculato e abuso d’ufficio.
Ed è proprio dall’inchiesta su Tutino che emerge il tentativo del medico di condizionare le scelte negli affari della sanità di Lucia Borsellino.
Ma non solo: perchè è sempre il medico di Crocetta che, secondo il settimane L’Espresso, avrebbe pronunciato pesanti offese nei confronti dell’ex assessore alla Salute. “Lucia Borsellino va fatta fuori come suo padre“, avrebbe detto Tutino intercettato, mentre dall’altra parte del telefono il governatore non avrebbe replicato in alcun modo.
Un’intercettazione che ha rischiato di far cadere il governo Crocetta, ma che poi si è trasformata in un rebus: ben quattro procure siciliane ne hanno smentito totalmente l’esistenza, e a Palermo il procuratore Francesco Lo Voi ha iscritto nel registro degli indagati i due cronisti autori della presunta rivelazione dell’Espresso accusandoli di pubblicazione di notizie false e calunnia.
E in attesa che gli inquirenti palermitani ricostruiscano ogni dettaglio su quella intercettazione mai confermata, il Viminale ha deciso di mettere sotto scorta Lucia Borsellino.
(da “Il Fatto Quotidiano”)
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