MAFIA CAPITALE: IL GUERRIGLIERO ROSSO E GLI APPALTI DEI RIFIUTI
LA CLOACA POLITICO-CRIMINALE ROMANA E’ UN POZZO SENZA FONDO
Non c’è solo Salvatore Buzzi, il ras della 29 giugno, a rappresentare la categoria dei ‘rossi omicidi’ nel grande affare dei rifiuti scoperchiato da Roma Capitale.
Di fronte alla storia di Franco Cancelli (ras della cooperativa Edera, talvolta rivale ma talvolta alleata della 29 giugno) le 34 coltellate inferte da Buzzi nel 1980 al suo ex socio in truffe fanno sorridere.
Il presidente della cooperativa Edera è finito agli arresti domiciliari il 2 dicembre con l’accusa di turbativa d’asta per la gara della raccolta del ‘multimateriale’.
Roba da ridere per Cancelli, un pregiudicato rosso che non ha molto da invidiare al Nero Carminati per spessore criminale.
Cancelli è un ex militante del gruppo Guerriglia comunista, un’associazione sovversiva di sinistra nata negli anni settanta e molto attiva a Roma (un po’ come i Nar dall’altra parte) sul fronte degli omicidi e delle rapine.
Il suo certificato del casellario giudiziale occupa cinque pagine e comprende undici condanne definitive, senza contare tre violazioni stradali e un cumulo delle pene.
Cancelli ha finito di scontare la pena nel 2001.
Nel 2000 nasce la cooperativa sociale Edera, che entra nel mondo degli appalti Ama per la raccolta dei rifiuti di Roma nel 2003. Oggi gli ex detenuti di Edera si spartiscono il settore con gli ex detenuti della 29 giugno.
Un potere che ha attirato invidie tanto che potrebbero spiegare l’incendio nel quale sono andatidistrutti dieci camioncini di Edera nel 2013.
Su quattro lotti del servizio di raccolta differenziata “porta a porta” del multimateriale presso bar e ristoranti, due sono andati a Edera e due alla 29 giugno tramite il Cns, un consorzio rosso di Bologna del quale 29 giugno fa parte.
L’appalto assegnato a gennaio 2014 dura 24 mesi e riguarda il 45 per cento dei ristoranti, bar e mense presenti a Roma.
Scrive il Ros: “in merito alla gara Ama sul Multimateriale, il consigliere Regionale Eugenio Patanè (del Pd), avrebbe chiesto a Buzzi, per mezzo di Franco Canccelli la somma di euro 120mila”.
Anche il servizio di raccolta dell’umido è stato assegnato nel 2012 alle due coop rosse.
A Edera è andato solo uno dei cinque lotti mentre il resto è tutto appannaggio di Cns e quindi di Buzzi.
Il Ros registra anche per questa gara da 21,4 milioni già nel novembre 2011conversazioni interessanti dalle quali emerge come “Buzzi 20 giorni prima dell’aggiudicazione abbia certezza dell’essere affidatario dei lavori e il giorno prima conoscesse addirittura che uno dei lotti fosse appannaggiodi Edera”.
Edera si è aggiudicata da sola anche la commessa per la raccolta del 25 per cento dei cassonetti e la movimentazione dei rifiuti sanitari presso il termovalorizzatore Ama di Ponte Malnome
Anche se non fa parte di Mafia Capitale e non gli si contesta il 416 bis, “la posizione del Cancelli, sul versante privato dei reati contro la pubblica amministrazione — scrive il gip che lo spedito ai domiciliari — è tra quelle più prossime all’operatività del sodalizio”.
La sua pericolosità sociale per il gip sarebbe provata dal suo certificato penale “perchè anche nei suoi confronti si registra il desolante fallimento di tutti gli strumenti previsti dall’ordinamento penitenziario intesi alla rieducazione e al reinserimento del condannato.
Cancelli in particolare, ha fruito di due anni, undici mesi e venticinque giorni di liberazione anticipata e dell’affidamento in prova, spazi che egli ha utilizzato per reinserirsi a pieno titolo in circuiti criminali di elevatissima pericolosità .
Ha inoltre fruito di tre anni, undici mesi e venti giorni di condono, evento che ha solo ridotto il tempo del suo reinserimento, a pieno titolo, in attività criminali”.
Il casellario giudiziale di Cancelli, depositato agli atti di ‘Mafia Capitale’ parla da solo: dopo una mezza dozzina di condanne per furti e ricettazioni commessi tra il 1973 e il 1975, la sua prima condanna per omicidio risale al 1980: il 28 gennaio del 1978 assieme ad altri ‘compagni’ di Guerriglia comunista, Cancelli uccide il gioielliere Giorgio Corbelli, 54 anni, nel corso di una rapina.
La condanna a 14 anni diventa definitiva nel 1988 e lui nel 1989 non rientra a Rebibbia dopo un permesso. Lo riarrestano e gode di un attimo di notorietà .
Nulla al confronto del riverbero mediatico dell’altro omicidio di Cancelli: il 27 luglio del 1982 durante l’ora d’aria nel supercarcere di Trani, Cancelli con altri detenuti partecipa all’uccisione con molti colpi di punteruolo del ‘compagno’ Ennio Di Rocco, ritenuto colpevole di avere tradito il criminologo Giovanni Senzani, arrestato pochi giorni dopo Di Rocco.
Per questa esecuzione arriva una condanna definitiva a 21 anni a cui si aggiunge nel 1990 un’altra condanna per associazione a delinquere semplice, ricettazione e rapina, per fatti del 1979.
Guerriglia comunista era considerata un’organizzazione sovversiva dedita anche a rapine che poco avevano a che fare con la politica.
Nel 1991 applicando il cumulo delle pene per otto sentenze gli applicano 27 anni e 5 mesi.
Nel 1994 arriva la semilibertà , nel 1996 l’affidamento in prova.
Nel 2001 la pena è dichiarata estinta.
Inizia l’avventura imprenditoriale.
Marco Lillo
(da “il Fatto Quotidiano“)
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