MALA TEMPORA CURRUNT, GLI ITALIANI FANNO LE FORMICHINE IN ATTESA DI TEMPI BUI; IL 58% DEGLI ITALIANI ACCANTONA DENARO
SE IL 36% METTE DA PARTE PER “PRECAUZIONE” IN CASO DI IMPREVISTI, IL 38% DEI RISPARMIATORI HA OBIETTIVI PRECISI: LA CASA, GLI STUDI DEI FIGLI, LE ESIGENZE DELLA VECCHIAIA. A FAR PAURA È LA PENSIONE. MOLTI TEMONO DI DOVER ANDARE AVANTI CON UN ASSEGNO DA FAME
Eppur si muove, il risparmio degli italiani. Mai così tanti dal Duemila i connazionali che hanno “messo da parte” […] «Ci sono buone notizie» nel rapporto di Intesa Sanpaolo e Centro Einaudi, sottolinea il capo economista della Ca’ de Sass, Gregorio De Felice. Intanto il 58% di italiani che accumula risorse «significa 500mila famiglie incluse nel risparmio nell’ultimo anno», specifica il direttore del Centro, Giuseppe Russo. Gli italiani paiono soddisfatti del loro reddito, 2.552 euro netti al mese, e riescono a destinare al salvadanaio una quota stabile sopra l’11 per cento.
Per cosa? Per il 36% le risorse accantonate servono ad affrontare gli imprevisti: quel ruolo “precauzionale” che ben conosciamo. Ma tra le righe dell’indagine presentata ieri fa capolino un nuovo atteggiamento: la “sicurezza” è sempre la ricercata numero uno, ma scende sotto il 50% delle preferenze. Crescono le formichine “intenzionali”, coloro che mettono da parte non solo perché “non si sa mai”, ma con obiettivi precisi: la casa, gli studi dei figli, le esigenze della vecchiaia: sono ormai il 38% dei risparmiatori.
Già, la pensione fa sempre più paura: il giudizio sulla soddisfazione attesa al momento dell’assegno previdenziale è molto negativo. Sta diventando una «preoccupazione generazionale». Eppure, ed ecco le ombre del rapporto, poco meno di un quarto del campione ha una forma pensionistica complementare (24,5 per cento). Livello stratosferico se si pensa a un decennio fa, ma pur sempre stridente con l’urgenza percepita circa il rischio di non arrivare a fine mese con l’assegno Inps.
Le obbligazioni dominano tra gli investimenti finanziari, il risparmio gestito torna a macinare, le azioni restano ai margini: nemmeno il 5% del campione ha operato in Borsa negli ultimi 12 mesi.
(da agenzie)
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