MARINO PREPARA LA PIAZZA PER SFIDARE RENZI: RITIRA LE DIMISSIONI E VA IN AULA
IL PD RISCHIA UN BAGNO DI SANGUE… IL SINDACO HA GIA’ PRONTO LO SLOGAN: “CACCIATO DA MAFIA CAPITALE”
In piazza, per resistere al Campidoglio. E alzare il livello della sfida, portandola a palazzo Chigi: “Se come pensiamo — dicono quelli attorno al sindaco — ci saranno migliaia di persone, significa che la città chiede a Marino di restare perchè è vissuto come uno che ha fatto la lotta a Mafia Capitale”.
Parole spiegano l’escalation ciò che ha già in mente il sindaco: un bagno di folla, poi l’arena nell’Aula Giulio Cesare: “Io — ripete in queste ore, quasi gasato – non mi dimetto per una storia di scontrini. Mi caccino”.
L’unico modo per far rientrare quella che più che una minaccia è una decisione già presa è che “Renzi gli dia un riconoscimento pubblico”. Magari incontrandolo. Marino ha già chiesto a palazzo Chigi un incontro “entro il 2 novembre”.
Altrimenti, la sua idea è di andare in Aula costringendo il Pd a votargli contro assieme alla destra. E poi presentarsi alle telecamere con lo slogan buono per la lista Marino: “Mi ha cacciato mafia Capitale”.
Data cerchiata in rosso, per lo show, il 5 novembre, giorno in cui inizia il processo di Mafia Capitale.
Ecco la frenetica preparazione della piazza. Da cui dipende tutto.
Alessandra Cattoi, spalla e consigliera del sindaco, praticamente la persona che in questi giorni gli è più vicina: “Abbiamo avuto l’adesione di molti circoli dem. In piazza ci saranno, per esempio, quelli di Pietralata, di Marconi, di Donna Olimpia e Ponte Milvio”.
Il gabinetto del sindaco è centrale operativa della manifestazione. Centrale operativa di cui fa parte Marco Miccoli, l’ex segretario del Pd romano. Soprattutto a lui è affidato il compito di portare tanto Pd, per far male davvero a Renzi e Orfini.
Quelli attorno a Orfini avrebbero voluto usare già le armi pesanti: “Matteo, diamo ai giornali i bilanci del Pd di Miccoli. Raccontiamo come era il suo Pd, quello travolto dall’inchiesta”. Per ora Orfini ha frenato.
Ma il veleno scorre a fiumi. Perchè è chiaro che le dimissioni sono preistoria. All’ordine del giorno c’è come andare avanti. Una delle ipotesi è proprio quella suggerita da Miccoli: una giunta per il Giubileo, guidata da Marino, composta da figure esterne.
Al Nazareno queste prove di resistenza non solo non mutano l’atteggiamento.
Ma producono un crescente nervosismo. Lorenzo Guerini, una colomba, taglia corto: “Noi guardiamo a ciò che abbiamo da fare per preparare la città al Giubileo e alle amministrative del prossimo anno. Punto”. Anche perchè, almeno per ora, i consiglieri hanno fatto sapere che “sono con Renzi”.
Orfini, che ormai vive a telefono, si è detto certo che il quadro non è cambiato rispetto al giorno in cui 17 consiglieri comunali entrarono al Nazareno per schierarsi a favore delle dimissioni di Marino.
Certo, qualcuno è sofferenza ma, è la certezza di Orfini, “al dunque stanno con noi”. Anche perchè, è la chiosa del ragionamento, “l’alternativa quale è: morire con Marino?”.
Stamane la piazza darà un prima risposta.
(da “Huffingtonpost”)
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