MARONI INCIAMPA IN VISTA DEL TRAGUARDO E BOSSI ARRANCANDO LO BRUCIA IN VOLATA
A BERGAMO MARONI AVEVA GIA’ DIMOSTRATO DI ESSERE UN LEADER IN MINIATURA, INCAPACE DI VOLARE DA SOLO… “SE BOSSI SI PRESENTA IO LO VOTO”: E SI E’ COSI’ INFILATO NELLA TRAPPOLA DA SOLO… PER USCIRNE DOVREBBE DIMOSTRARE DI AVERE LE PALLE E CONTESTARE BOSSI, MA HA PAURA DI EREDITARE UN PARTITO AL 4%
Nel day after i maroniani invocano la sovranità del congresso di fine giugno nel decidere il leader Carroccio, mentre i “cerchisti” si risollevano dopo le batoste delle ultime settimane e celebrano il ritorno in campo del loro «condottiero»
In serata, parlando a margine di un comizio a Cassano Magnano, il Senatur ha spiegato la sua scelta: “L’ho già detto, mi devo candidare per forza altrimenti la gente comincia a pensare che fanno qualcosa per tagliarmi fuori”.
Ai giornalisti che gli facevano notare le critiche di Tosi, Bossi ha replicato: “Io faccio comodo perchè tengo tranquillo il movimento, starei tranquillamente da parte, ma farò quello che interessa alla Lega”.
Poco dopo ha ipotizzato il ricorso alle primarie per la scelta dei membri della segreteria: al congresso federale, ha detto Bossi, “vediamo chi ci sarà , sarà la militanza a dire chi deve presentarsi: bisogna fare le primarie. Qualcosa può partire da lì, poi vediamo”.
Quanto ai rapporti con Roberto Maroni, Bossi ha detto di non avergli parlato della sua intenzione di correre nuovamente per la segreteria federale, ma ha aggiunto; “A dire la verità Maroni mi ha detto ‘se ti candidi saro’ il tuo più grande sostenitore'”.
Lui, Maroni, a Cuneo per un altro comizio, non ha voluto parlare nè di una sua candidatura nè dell’autocandidatura di Bossi: “Ne parliamo lunedì”, ha detto ai cronisti.
Su questo tema, interessante l’iniziativa de La Padania, che nell’edizione in edicola domani lancerà un sondaggio ad hoc.
“Le primarie della Lega: quale segretario federale?”, titolerà infatti il quotidiano Verde, proponendo in prima pagina una foto di gruppo con Umberto Bossi, e i triumviri Roberto Maroni, Roberto Calderoli e Manuela Dal Lago.
Quindi inviterà i lettori a compilare il “tagliando-sondaggio da inviare a La Padania per indicare il nome di chi vorreste alla guida del movimento”.
“Da oggi — ha scritto il direttore Stefania Piazzo nell’editoriale – La Padania, per un paio di settimane, ospita un tagliando che ha il valore di un sondaggio, ma soprattutto è il voler dare voce alla base, ai lettori, ai militanti, a chi ha a cuore l’unità della Lega il suo futuro. Sono delle ‘primarie’ interne: indicateci il nome di chi vorreste come segretario federale al prossimo congresso del 30 giugno e 1 luglio. Raccoglieremo come un tesoro le vostre indicazioni e le consegneremo ai triumviri perchè ne facciano saggio uso”.
Ora poniamo che il sondaggio della Padania dia la maggioranza dei consensi a Bossi: quale valore a quel punto potranno avere le risultanze dei vari congressi dove Maroni pare in vantaggio?
Bossi potrà sempre sostenere che gli elettori vogliono lui, mentre la nomenklatura sta con Maroni. Maroni poi non può permettersi lo scontro con Bossi perchè corre il rischio di ereditare solo una parte del partito, già dimezzato dagli scandali che l’hanno colpito.
E con che carte a quel punto Bobo potrà presentarsi al tavolo della trattativa con il centrodestra per risalire su una ambita poltrona ministeriale?
Ben poche.
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