VERSO L’ELISEO: COME E’ ANDATO IL CONFRONTO TV SARKOZY-HOLLANDE
LO SFIDANTE CERCA DI OSTENTARE SICUREZZA E PACATEZZA, SARKO’ CON LA RABBIA DI CHI DEVE RECUPERARE
Due giornalisti, un cronometro che misura il tempo.
E i candidati: il socialista Francois Hollande e il presidente uscente Nicolas Sarkozy. L’unico dibattito televisivo faccia a faccia prima del ballottaggio di domenica 6, è una rincorsa serrata tra le capacità di comunicazione tra i due candidati all’Eliseo. Dall’aumento dei prezzi del carburante, alle pensioni, dalla crisi economica alla scuola pubblica, alla disoccupazione, dal deficit pubblico, dall’immigrazione al nucleare fino alla politica internazionale.
Il confronto si gioca sui temi cruciali dell’elezione ma anche sull’abilità che i due hanno di presentarsi come convincenti, «presidenziabili», sicuri di sè.
BUGIA
La parola della serata è «mensonge», bugia, ripetuta più volte da Sarkozy. In oltre tre ore di serrato dibattito, Hollande è apparso più tranquillo di un Sarko teso che ha confermato il pronostico di chi lo vedeva nei panni dello sfidante vero, di fronte a un candidato ormai quasi sicuro della vittoria.
Il primo scontro è stato sulla parola «rassemblement», riferimento classico della politica francese, che richiama il concetto di unione del paese. «Lei in questi cinque anni ha spaccato la Francia», ha detto Hollande, «ascolti, le insegno qualcosa», «non è lei a dare i voti».
DIVISIONI
Il candidato socialista ha accusato il presidente di «aver diviso» il paese mentre «io – ha detto – farò tornare la concordia tra la gente». Tesa la replica del presidente uscente: «Non c’è mai stata violenza durante i miei 5 anni», perchè, «ho avuto sempre una sola idea: spingere avanti la Francia sulla strada delle riforme».
L’abolizione delle 35 ore uno dei modi per affrontare la crisi,secondo Sarkozy. Incalzato da Hollande: «Ma perchè non le ha abolite? In fondo era presidente della Repubblica».
SFIDA
Hollande ha sfidato Sarko su lavoro e sviluppo: «3 milioni in più di disoccupati» da quando il presidente in uscita è stato eletto.
Nicolas Sarkozy ha risposto criticando le «formule vuote» di Hollande. «Unione – ha detto Sarko – è una bella parola, una bella idea, ma bisogna aggiungere i fatti». Attacchi sferrati dall’uno all’altro, nervi a fior di pelle e una pioggia di cifre in cui i due si sono affrontati senza risparmiare i colpi.
Su una cosa sembra ci sia un accordo pre-duello: niente immagini di profilo per Sarko (troppo naso) e dall’alto per Hollande (troppo calvo).
GIUSTIZIA –
Il primo scontro duro è arrivato quando Hollande ha parlato di «aumento di un milione di disoccupati». Sarkozy lo ha accusato di «mentire».
«Per me dovrebbe essere inaccettabile questa parola – ha ribattuto il socialista – ma nella sua bocca è soltanto un’abitudine.».
Il socialista ha attaccato a testa bassa sul debito, affermando che è «raddoppiato» negli anni di Sarkozy dopo la politica di «favori fiscali ai ricchi» e per «l’incapacità di controllare la spesa pubblica». Voglio essere il presidente della giustizia, ha dichiarato Hollande: «Vorrei che la giustizia fosse al centro delle mie decisioni: giustizia sociale, fiscale e territoriale. A ispirare la mia azione è la giustizia sociale».
COLPE
«Mi sono sempre preso le mie responsabilità » ha replicato Sarkozy dopo che Francois Hollande lo aveva accusato di rifiutare le colpe della difficile situazione economica francese. «Non è mai colpa sua», ha ironizzato il candidato socialista. Sarkozy ha elencato gli sgravi fiscali introdotti dal suo governo. E a Hollande, che gli aveva appena ricordato che la Francia con il suo governo ha raggiunto il 10% di disoccupazione, ha ribattuto: «Non è colpa esclusivamente dello Stato, serve un cambiamento perchè la formazione finisca nelle mani dei disoccupati: il dramma vero è non riuscire a trovare un nuovo lavoro perchè non c’è offerta di formazione e non solo perdere il lavoro».
AMICI –
È stato un diluvio di cifre, il battibecco tra i due candidati. Ognuno dice all’altro che le sue sono false. «Dite che farete dei risparmi, quando promettete 60mila posti di funzionari in più, mentre con il premier Francois Fillon ne abbiamo tagliati 160mila», ha detto Sarkozy. «Lei è l’unico in Europa che ne propone 60mila di più», dice Sarkozy, accusando lo sfidante di cercare di «dimostrare l’ indimostrabile». «Lei mente», ha ripetuto Sarkozy.
Il socialista ha quindi sferrato un duro attacco sui conti pubblici: «Il debito è raddoppiato, ecco un risultato della squadra uscente», ha detto il favorito nei sondaggi, prendendo di mira «i regali fiscali» che Sarkozy ha concesso «ai più ricchi»: «Lei ha favorito i suoi amici, come madame Bettencourt», ha detto Hollande che ha poi rilanciato su tasse, formazione e posti di lavoro: «I miei 60 mila insegnanti costeranno due miliardi, quanto i suoi sgravi fiscali ai ricchi». Immediato Sarko: «Signor Hollande, lei vuole meno ricchi, io voglio meno poveri».
BERLUSCONI
I tedeschi, presi a modello per l’economia da entrambi i candidati, hanno fatto – secondo Sarkozy – «il contrario di quello che Hollande propone per i francesi», in particolare sull’Iva in funzione antidelocalizzazione. Hollande ha ribattuto che quella tedesca è un’Iva che vale un punto, non tre come quella che propone Sarkozy.
È Hollande ad aver introdotto nel dibattito l”Italia «governata per anni da Silvio Berlusconi, ci sono state pessime gestioni», ha detto il socialista citando poi Mario Monti come riferimento positivo.
E ricordando che l’attuale premier italiano «anche se non ha la mia stessa sensibilità politica, è consapevole che non si può vivere in recessione» e che si deve «puntare sulla crescita». Francois Hollande, accostando il nome di Sarkozy a quello di Berlusconi, ha detto al presidente uscente «è tuo amico, state nello stesso partito (in Europa) il Ppe». Sarkozy, infastidito, ha replicato: «no, non è un mio amico. Berlusconi è berlusconiano».
IMMIGRAZIONE
Hollande ha accusato il concorrente di «usare la paura degli immigrati». Sarkozy ha ammesso «abbiamo accolto troppe domande che hanno paralizzato il sistema».
E ha spiegato la sua strategia per dimezzare il flusso migratorio. Hollande, che ha confermato l’intenzione di introdurre il voto agli immigrati, ha assicurato che sotto la sua «presidenza non ci sarà alcuna deroga alla laicità », «nessuna carne halal nelle mense scolastiche».
NUCLEARE
Hollande ha annunciato il ritiro delle truppe francesi dall’Afghanistan entro la fine del 2012. Sarkozy ha difeso il nucleare. Hollande ha contrapposto: «Nucleare ed energie rinnovabili insieme».
MOI PRESIDENT
Hollande parla di come sarà il suo stile presidenziale. Non nominerà i direttori della tv pubblica. Quello di Hollande sarà un governo metà uomini e metà donne. E continua con un tormentone in crescendo (che probabilmente passerà alla storia) «Moi prèsident de la Rèpublique»: «non sarò presidente di tutto e responsabile di niente». «Se sarò eletto presidente della Francia garantirò che non ci siano conflitti di interessi tra i ministri».
«Moi prèsident de la Rèpublique – ha detto ancora Hollande – introdurrò il sistema proporzionale per le elezioni legislative», «cercherò di fissare grandi orientamenti per il Paese e di essere lungimirante e avrò la preoccupazione di sentirmi vicino ai francesi. Avrò la preoccupazione di esser un presidente normale, nonostante crisi e conflitti». «Il presidente della Repubblica – ha chiuso Hollande – deve essere all’altezza delle grandi questioni, ma anche vicino alla popolazione».
SMENTITE
«Un bugiardo e un piccolo calunniatore». A scatenare l’ira di Sarkò sono state le accuse del candidato socialista che ha messo in dubbio l’imparzialità della sua presidenza.
Per smentirlo, prima di lasciarsi andare alle parole più pesanti, il presidente uscente ha snocciolato l’elenco dei «socialisti» che ha nominato «a posti di primo piano in incarichi pubblici». In chiusura ancora scambi di veleni. Nicolas Sarkozy ha chiamato in causa l’ex direttore generale dell’Fmi, Dominique Strauss-Kahn, inquisito per stupro a New York . Rivolto al rivale socialista il presidente uscente ha scandito: «Non intendo prendere lezione da un partito (il socialista) che si è ritrovato entusiasta a seguire Dsk», fino all’arresto del 14 maggio 2011, il candidato favorito per la gauche. Imbarazzato ma pronto Hollande ha risposto: «Sei tu che l’hai nominato» all’Fmi .
REGOLE
Alla domanda «che presidente sarà ?», il presidente-candidato ha risposto «In questi 5 anni ho esercitato la mia funzione con tutta l’energia, talvolta ho sbagliato, ma il mondo cambia a una velocità incredibile e non ci si deve basare sulle vecchie regole», ha promesso Sarkò. «Punterò su un modello di crescita basato sulla formazione professionale, sul know-how, sul cambiamento nella scuola».
(da “Il Corriere della Sera“)
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