MATTARELLA CHIEDE GIA’ OGGI INDICAZIONI CHIARE A M5S E PD
ZINGARETTI: “DISPONIBILI A PROVARE CON M5S, MA CONDIZIONI TUTTE DA VERIFICARE”
Secondo giorno di consultazioni al Quirinale, con l’arrivo delle delegazioni dei partiti maggiori: nell’ordine Fratelli d’Italia, Pd, Forza Italia, Lega e M5S.
Nella prima giornata Sergio Mattarella ha parlato telefonicamente con il presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano e ha ricevuto i presidenti delle Camere e i delegati dei partiti meno rappresentati in Parlamento.
Nessuna perdita di tempo. Secondo quanto si apprende, Mattarella esclude ogni possibile mandato esplorativo e – dopo che il M5S, ultima delegazione in calendario per le consultazioni, avrà lasciato lo studio alla Vetrata – prenderà quella che considera una delle due uniche decisioni possibili: se da parte dei pentastellati e del Pd emergerà la volontà di provare a formare un Governo di legislatura, il Capo dello Stato concederà qualche giorno ai leader dei partiti per trovare una quadra, dando loro appuntamento a lunedì o martedì per un possibile secondo giro di consultazioni che sia riservato solo a chi comporterebbe la nuova maggioranza. Diversamente, se i numeri dovessero propendere per un ritorno alle urne, Mattarella potrebbe già stasera dare l’incarico a un premier di garanzia di formare un Governo elettorale che porti il Paese al voto.
“Abbiamo espresso al presidente della Repubblica la disponibilità a verificare la formazione di una diversa maggioranza e l’avvio di una fase politica nuova e per dare vita a un Governo nel segno della discontinuità politica e programmatica”.
A dirlo è Nicola Zingaretti, segretario del Pd, al termine delle consultazioni al Quirinale con il capo dello Stato Sergio Mattarella. Nella delegazione dem figurano il presidente del partito Paolo Gentiloni, il vice segretario Paola De Micheli e i capigruppo di Camera e Senato Graziano Delrio e Andrea Marcucci.
“Non è una scelta facile” spiega Zingaretti, “sia per l’eredità pesante del precedente Governo, sia per la distanza politica dai 5 stelle”, ma siamo “preoccupati per le difficoltà enormi del Paese, grave isolamento internazionale del nostro Paese”.
Il Pd ritiene “utile provare a dare vita a un governo di svolta e abbiamo indicato i primi non negoziabili principi a cui il nuovo Governo dovrebbe rifarsi”. In altre parole, spiega Zingaretti, “non un Governo a qualsiasi costo, serve un Governo di svolta”, che sia “nuovo, solido, con un’ampia base parlamentare che possa ridare una speranza agli italiani. Se non dovessero esistere le condizioni, ancora tutte da verificare allo stato attuale — conclude Zingaretti – lo sbocco naturale della crisi sono nuove elezioni anticipate a cui il Pd è pronto”.
(da agenzie)
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