MESSAGGIO DI NAPOLITANO ALLE CAMERE: “NELLE CARCERI SITUAZIONE DRAMMATICA, VALUTARE AMNISTIA E INDULTO”
“IL SOVRAFFOLLAMENTO UMILIA L’ITALIA, INTERVENIRE E’ UN IMPERATIVO UMANO”….IL PD PRECISA “ESCLUSI I REATI FISCALI” E PONE FINE ALLA SPECULAZIONE GRILLINA
Per affrontare l’emergenza carceraria «è necessario intervenire nell’immediato con il ricorso a rimedi straordinari».
Nel messaggio alle Camere sulla situazione «drammatica» nelle carceri italiane, Napolitano prefigura il ricorso all’indulto e all’amnistia, il primo per pene fino a tre anni di reclusione e il secondo per reati di non particolare gravita.
«Questo – ha sottolineato – consentirebbe di adempiere rapidamente alla sentenza della Corte europea e rispettare i principi costituzionali».
Prima di citare indulto e amnistia, Napolitano ha elencato una serie di altri interventi che potrebbero contribuire a ridurre il sovraffollamento carcerario.
«Ma tutti – ha sottolineato – benchè condivisibili, appaiono parziali».
Nonostante alcuni siano già previsti in provvedimenti sulla giustizia non sono in grado di consentire all’Italia di ottemperare alla sentenza della Corte di Strasburgo.
Il Presidente della Repubblica ha citato la messa alla prova, la reclusione a domicilio, la riduzione della custodia preventiva in carcere (il 19% dei carcerati, ha ricordato, è in attesa di giudizio e altrettanti hanno subito condanne in primo grado), l’aumento degli sforzi per far scontare le pene agli stranieri nei loro Paesi, l’attenuazione degli effetti della recidiva «quale presupposto ostativo alle pene alternative della detenzione carceraria», una incisiva depenalizzazione, e l’aumento della capienza complessiva degli istituti penitenziari.
IL NODO BERLUSCONI
Resta da capire come un atto di clemenza potrebbe incidere sulle vicende giudiziarie di Silvio Berlusconi.
Per quanto riguarda l’amnistia, disciplinata dall’articolo 151 del codice penale, “estingue il reato, e, se vi è stata condanna, fa cessare l’esecuzione della condanna e le pene accessorie” e, per effetto e nei limiti dell’articolo 210 dello stesso codice, “impedisce l’applicazione delle misure di sicurezza e ne fa cessare l’esecuzione”. Pertanto un’amnistia potrebbe risolvere in parte i problemi giuridici del leader del Pdl, almeno per quanto riguarda la condanna passata in giudicato relativa al processo Mediaset. Rimarrebbero scoperti però gli altri processi in dirittura d’arrivo.
L’indulto invece è “causa generale di estinzione della pena, che condona in tutto o in parte la sanzione inflitta con la sentenza di condanna, ovvero la commuta in pena di specie diversa”.
Questo provvedimento quindi non cambierebbe la situazione di Berlusconi per quanto riguarda la decadenza da senatore. Si tratta comunque di due atti di clemenza generali, ad efficacia retroattiva e, come tali, si distinguono dalla grazia che, invece, è un provvedimento individuale.
Mette i punti in chiaro il Partito democratico
“Amnistia e indulto – dice il responsabile Giustia, Danilo Leva- non potrebbero riguardare reati particolarmente odiosi nè i reati di natura economica e fiscale”.
E comunque, aggiunge Leva: “possono arrivare solo al culmine di un percorso che prevede misure strutturali che incidano definitivamente sul problema del sovraffollamento carcerario e concretizzino la funzione rieducativa della pena”.
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