NAPOLI PREPARA L’ASSEDIO A BCE E DRAGHI
“BLOCK BCE” E’ L’APPUNTAMENTO CHE IL 2 OTTOBRE VEDRA’ MOBILITATE LE SIGLE CHE CONTESTANO LA POLITICA DELLA BANCA CENTRALE
“Jatevenne”. Gli attivisti dei centri sociali di Napoli si preparano ad assediare la Bce. Il 2 ottobre nella città partenopea sono attesi i membri del consiglio direttivo della Banca centrale europea.
Una riunione a cui diversi movimenti sociali non intendono mancare: “Assedieremo il vertice” è il messaggio che sta circolando da diversi giorni sui social network.
Gli attivisti hanno creato una pagina Facebook che intende raccogliere tutti coloro che vorranno unirsi alla manifestazione in programma per quella che sarà la “Quinta Giornata” di Napoli.
Si chiama “Block Bce”: nell’immagine è raffigurato un pulcinella incatenato dalla Bce, da un lato, ed una donna, forconi in mano, con la scritta ‘stop austerity’ sulla maglietta che insegue la Bce formato maiale.
L’obiettivo è la “liberazione dalla dittatura finanziaria, Napoli si deve mobilitare”. Prima del corteo che si muoverà il giorno del vertice della Bce, ci saranno altri incontri preparatori, per coinvolgere il maggior numero di sigle e gruppi sociali, dai disoccupati ai movimenti per la casa.
“Ma anche chi solitamente non si interessa a queste tematiche, chi resta fuori dalle mobilitazioni”, dice uno dei gli attivisti. In via Mezzocannone, dove c’è una delle sedi dell’Università di Napoli Federico II, già si sono svolte varie assemblee.
E diverse sigle hanno risposto all’appello, come i Collettivi autonomi studenteschi, il Laboratorio occupato Ska e il Quarto mondo.
La prossima settimana, anticipano i movimenti, si svolgeranno incontri nelle università , concerti in piazza.
Poi, oltre alle Quattro giornate di Napoli, i movimenti ‘festeggeranno’ la Quinta giornata, il 2 ottobre, quando si svolgerà la manifestazione di “assedio e di protesta”.
Secondo gli organizzatori della manifestazione, “è evidente che la scelta di Napoli non cade casualmente. Una città simbolo della disoccupazione, del lavoro nero, della precarietà per significare “’attenzione dei signori dell’euro ai tanti sud dell’Unione Europea. Sud che invece, come rivelano tutti gli indicatori economici, hanno subito più di altri l’effetto del loro governo della crisi, approfondendo il divario dei redditi e dell’occupazione fino a precipitare in una situazione sociale drammatica”.
Quindi l’appello a precari, studenti, disoccupati, senza casa, lavoratori sempre più sfruttati, i tanti comitati territoriali a mobilitarsi per “una contestazione che contrapponga all’Europa autoritaria e antipopolare della Trojka e della moneta una prospettiva di emancipazione, diritti e cambiamento radicale costruita a partire dalle lotte sociali”.
(da “Huffingtonpost”)
Leave a Reply