“NEGRO DI M…. TI UCCIDO”: AGGRESSIONE RAZZISTA SU UN BUS DI LINEA IN CENTRO A ROMA AD OPERA DI 4 RAGAZZI ITALIANI
INSULTI, CALCI E PUGNI, ARRESTI DOMICILIARI PER UN 21ENNE, OBBLIGO DI DIMORA PER ALTRI TRE… “UNA AGGRESSIONE RAZZISTA FEROCE” SECONDO IL MAGISTRATO
Quando si sono avvicinati, lui non ci ha fatto caso: sembravano quattro ragazzi come tanti, appena maggiorenni, a bordo di un autobus affollato come ogni giorno. Poi, però, non ha potuto fare a meno di notarli: lo hanno guardato intensamente, lo hanno accerchiato, sputato. “Negro di merda, ti uccido, infame di merda, so dove abiti, ti vengo a uccidere a casa tua, coglione”, dicevano. Poi il pestaggio, senza motivo. Anzi, una ragione c’è, e il giudice la riassume così: “Motivi razziali”.
Il magistrato lo scrive chiaramente nell’ordinanza con cui ieri i
carabinieri della Compagnia di Roma Centro hanno arrestato i quattro aggressori razzisti per aver picchiato e derubato un uomo nato in Libia. Il più grande, e più violento, 21 anni, è agli arresti domiciliari. Gli altri tre complici, tra i 19 e i 20 anni, quando il sole tramonta devono ritornare a casa.
I carabinieri hanno lavorato con il procuratore aggiunto Giovanni Conzo e hanno ricostruito ogni istante di ciò che è accaduto il 6 aprile del 2024 a bordo dell’autobus 201.
Una giornata come tante, il torpedone che attraversa piazza dell’Ara Coeli. I quattro si avvicinano a quel ragazzo di 25 anni che in quel momento pensava ai fatti suoi, seduto al suo posto. Lo accerchiano, si comportano come un branco, lo prendono in giro, lo molestano. Insulti, spinte, minacce. “Negro di merda”, ripetono. “Ti uccido”, promettono. Alcuni passeggeri provano a intervenire, li allontanano con fare malandrino. La vittima non vuole problemi, si sposta, ma il branco ha già puntato la preda. Lo seguono, gli sputano addosso e, quando lui fa un minimo gesto di reazione, lo colpiscono selvaggiamente.
Per 30 secondi, fino a quando la vittima resta distesa. Gli rubano l’orologio e il telefono. Scendono dal bus, poi risalgono e lo picchiano ancora, a rapina conclusa, per razzismo. “Feroce”, come lo descrive il giudice. L’autista del bus interviene come può, aiuterà anche le indagini. La vittima viene trasportata all’Ospedale San Giovanni: “multiple fratture”, dice il referto. I carabinieri iniziano a lavorare, in silenzio. E adesso hanno bussato alla porta dei quattro: arrestati.
(da agenzie)
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