PARLA FEDERICA, INSULTATA PER AVER CONTESTATO SALVINI: “HO AVUTO PAURA, MA LO RIFAREI”
TRA LE PERSONE CHE HANNO CERCATO DI STRAPPARLE IL CARTELLO ANCHE UNA CONSIGLIERA COMUNALE LEGHISTA… FALSO CHE FOSSE PROGRAMMATO UN COMIZIO DI SALVINI, HA PARLATO SENZA MICROFONO E PALCO, IL COMUNE NON SAPEVA NULLA
Un cartello alzato in aria in segno di dissenso, tanto è bastato a Federica Zanasi, studentessa di 21 anni all’Accademia delle Belle arti di Bologna, per finire accerchiata e ricoperta di insulti durante il comizio improvvisato di Matteo Salvini a Vignola, in Emilia Romagna.
La ragazza stava contestando in modo pacifico e silenzioso la presenza del leader della Lega in città in concomitanza di ‘Bambinopoli’, una festa cittadina dedicata ai bambini e alle famiglie, ma per i sostenitori del Capitano quella scritta “politicizzare una festa per bambini è da pezzenti” è stata un affronto intollerabile. “Vai a rompere i cog… da un’altra parte”, dice una donna, “Che ca..o ci fai qui? La festa è di là ”, dice un’altra. Poi partono i cori: “Vai a Bibbiano, vai a Bibbiano”. E infine pure il body shaming: “Sei ignorante, brutta e grassa”.
“Ho avuto un po’ paura, per questo poi ho preso il cellulare e ho iniziato a riprendere – racconta Federica Zanasi – nonostante tutto lo rifarei, a maggior ragione per la reazione che hanno avuto”.
E tra i sostenitori dell’ex ministro che hanno preso parte al linciaggio verbale c’è anche la consigliera comunale della Lega Lucilla Semeraro, la stessa Lucilla che nel video viene incitata da un’amica a prendere il cartello.
Federica fa ancora fatica a realizzare quanto è accaduto, di come quella piazza, che è anche un po’ casa sua, si sia trasformata d’un tratto in una gabbia dei leoni.
“Ero a casa a scrivere la tesi quando ho scoperto che c’era Salvini – spiega – i miei amici avevano tutti da fare, ma io non ce l’ho fatta a rimanere nella mia stanza. Non mi sembrava giusta la sua presenza in concomitanza dell’evento, così ho deciso di andare lo stesso, anche se ero da sola, e di preparare un cartello, perchè non andavo lì per assistere al suo comizio”.
“Sono arrivata in piazza e non ho detto niente, tenevo solo il cartellone alzato – continua – inizialmente si sono accorte solo poche persone. Mi hanno detto subito ‘zecca di merda’ e poi ‘il tuo pensiero tienilo per te’”. Ma è quando è iniziato il comizio che la situazione è degenerata.
“Con l’arrivo di Salvini pensavo che sarebbe finita lì, invece proprio mentre ha iniziato a parlare la gente ha cominciato a darmi contro pesantemente e sono partiti pure i cori. Sono rimasta sorpresa dal fatto che stavano pensando più a me che a lui”.
Chi aveva l’ombrello – dato che pioveva – lo usava per colpire o coprire il cartellone. “La situazione era anche un po’ grottesca – spiega Federica – perchè queste signore mi urlavano in faccia, provavano a strapparmi il cartello in ogni modo ma non ci arrivavano e non riuscivano a prenderlo. E ogni volta che gli tiravano un’ombrellata o una manata finivano per colpire me”.
È tra queste signore che si inserisce Semeraro. Al telefono la consigliera comunale di Vignola spiega: “Quando ho visto il cartello mi sono sentita offesa, ha dato a tutti dei pezzenti. Ma nessuno l’ha picchiata e io non ho sentito nemmeno gli insulti, altrimenti sia in caso di violenza fisica o verbale mi sarei messa in prima linea per difenderla”.
La consigliera leghista spiega che lei ha solo provato a coprire il cartello con un manifesto della Lega, “ma dato che la ragazza è davvero alta” non c’è riuscita.
“Gli insulti sull’aspetto fisico li ho sentiti solo quando ho visto il video e sono vergognosi, li condanno fortemente. Tra l’altro non sono nemmeno veri, è una ragazza bellissima”.
E pensare che la visita di Salvini non era nemmeno in programma. Come specificato dalla consigliera Semeraro e scritto anche dal sindaco Simone Pelloni su Facebook: “Nè l’amministrazione comunale, nè l’organizzazione di Bambinopoli hanno invitato alcun politico”.
Tant’è che il leader della Lega ha parlato al pubblico senza microfono.
“Sono stata sempre zitta perchè non ero lì per provocare o creare scompiglio, ma mai avrei pensato a una reazione del genere – continua Federica – volevo solo dire la mia: non mi sembrava giusto strumentalizzare una festa del genere”.
E sugli insulti ricevuti dice: “Fortunatamente mi sono fatta scivolare tutto. Però se ci fosse stata una ragazza più sensibile ci sarebbe rimasta molto male”.
“I miei genitori mi hanno cresciuta insegnandomi che non si insulta sul fisico e che, soprattutto, l’aspetto esteriore non è un metro di giudizio morale”, continua Federica Zanasi. “Ma al di là di questo e della vicenda in generale che li ha fatti preoccupare ovviamente, ciò che li ha turbati tanto è stato un insulto: ‘Andate a studiare'”, dice ridendo. “Sono due giorni che mia madre non riesce proprio a mandarlo giù. Lei è una maestra, mi vede sempre sui libri e sa che ci metto tanto impegno. I miei genitori ci tengono allo studio, non per i voti ma per l’accrescimento della cultura personale”.
Ora la ragazza non esclude l’ipotesi di denunciare quanto accaduto. “Mi hanno chiamata molti sindaci dei comuni limitrofi dicendomi che se vorrò denunciare loro mi sosterranno – conclude Federica – dobbiamo capire cosa fare e come farlo”.
(da “La Repubblica”)
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