PAVLO, 35 ANNI, BOLOGNA: ”FACCIO IL MANAGER, MA ORA DEVO ANDARE A DIFENDERE IL MIO PAESE”
”ABBI CURA DELLE BAMBINE”
Prima di partire ha abbracciato sua moglie Anna nel parcheggio di via Massarenti: “Abbi
cura della bambine”. Poi è salito sul furgone che lo avrebbe riportato a Kiev, la loro città, per combattere. Pavlo Kozhukhar, 35 anni, non è un soldato. Fino a ieri era il direttore marketing di una società che in Ucraina gestisce una catena di ristoranti. Da domani però anche lui imbraccerà le armi
A Bologna vivono sorelle di Anna. Qui anche lei, 10 anni fa, si è laureata per poi rientrare in Ucraina a sposare Pavlo. Per questo l’ha portato in Italia con le figlie di 5 e 3 anni e la suocera. Messa al sicuro la famiglia torna a combattere: “Devo andare a difendere la nostra casa e la nostra Patria, non posso stare a guardare mentre i russi c’invadono”
Quando il van bianco è partito Anna è scoppiata in lacrime: “Non è possibile che una moglie guardi il marito andare in guerra. Non è possibile che ciò accada nel cuore dell’Europa e nel 2022. Maledetto Putin”.
A pochi metri anche Oleksandr abbraccia la moglie. Loro a Bologna ci vivono da anni: “Facevo l’autista, mi sono licenziato per andare a combattere “.
Prima di salire sul furgone che lo porterà a Termopil, nell’area occidentale del suo Paese, ricuora la compagna: “Stai tranquilla, tornerò vincitore. Perché noi questa guerra la vinceremo una volta per tutte”.
(da agenzie)
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