PER AMORE E PER GELOSIA, SCAJOLA CONFESSA
PIAZZO’ LADY MATACENA COME TESORIERE DEL PDL E LA FECE PEDINARE PER GELOSIA
Arrivano le primi ammissioni dal carcere romano di Regina Coeli.
L’ex ministro dell’Interno Claudio Scajola avrebbe confessato ai pm – in un interrogatorio il cui contenuto è stato secretato – di essersi informato sulle procedure per il riconoscimento dell’asilo politico in Libano.
Come scrive Fiorenza Sarzanini sul Corriere l’ex ministro avrebbe poi confessato di aver aiutato Chiara Rizzo, la moglie di Matacena, a trovare lavoro: “La feci lavorare con il tesoriere del Pdl Ignazio Abrignani” avrebbe detto Scajola ai pm.
Le affermazioni sulle ricerche di asilo politico secondo gli inquirenti si riferiscono ad Amedeo Matacena anche se Scajola avrebbe evitato di farne esplicitamente il nome. L’ex ministro dell’Interno aveva già fatto un’affermazione simile in una telefonata intercettata dalla Dia con l’imprenditore catanzarese Vincenzo Speziali, l’uomo che si accreditava come il mediatore con l’ex presidente libanese Gemayel e che ora risulta indagato nella stessa inchiesta che ha portato all’arresto di Scajola.
Nella conservazione, che è agli atti dell’inchiesta, Scajola dice: “Ho fatto già predisporre dai suoi avvocati una richiesta motivata di asilo. Tu pensi che riusciamo a farla accogliere?”.
Scajola fece pedinare Chiara Rizzo Secondo quanto riferito ai pm dalla segretaria di Matacena, Maria Grazia Fiordalisi, anche lei in carcere.
Particolare che trova riscontro nelle intercettazioni e nei pedinamenti affidati agli investigatori della Dia, secondo i quali il “controllo” esercitato dall’ex ministro sarebbe frutto di gelosia.
Scajola avrebbe infatto mal digerito la relazione tra Caltagirone e la Rizzo. Quest’ultima intanto, interrogata nel carcere reggino di Arghillà , avrebbe risposto in maniera precisa e puntuale alle domande dei pm.
(da “Huffingtonpost”)
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