PER FARE UN GOVERNO SERVONO M5S O LEGA
UNA MAGGIORANZA NON PUO’ PRESCINDERE DALLA PRESENZA DI UNO DEI DUE PARTITI, QUESTO DICE LA MATEMATICA
Mentre la politica è l’arte del possibile, la matematica è la scienza dell’esattezza.
Così, in attesa che intervenga la politica a riallineare (e forse sgretolare) i gruppi parlamentari usciti dal voto, per capire che maggioranza si potrà formare nel nuovo parlamento a sostegno di un governo bisogna guardare ai numeri.
E la matematica ci dà una sola certezza: o il M5s o la Lega (o entrambi naturalmente) dovranno sostenere il nuovo esecutivo.
Per farlo, bisogna capire a quale partito fanno capo i singoli eletti nei collegi uninominali, scelti con il voto di coalizione.
E se per il M5s è immediato (tutti gli uninominali sono del partito, che non era coalizzato) – anche se resta il caso degli espulsi per il caso rimborsi – e per il Pd è semplice (ai dem 21 uninominali alla Camera e 9 al Senato, a Svp 2 e 2, +Europa e Civica Popolare 2 e 1, Insieme 1 e 1), il calcolo è più complesso per il centrodestra.
Ma confrontando vincitori nei collegi con le liste di partito pubblicate prima del voto, la divisione è la seguente.
A Forza Italia 44 seggi uninominali alla Camera e 22 al Senato; alla Lega 49 e 21; a Fratelli d’Italia 13 e 9; Noi con l’Italia 4 e 6.
Questa divisione ci dà i nuovi schieramenti di Montecitorio e Palazzo Madama, divisi per partito di appartenenza
Anche se mancano ancora gli eletti all’estero (e un collegio uninominale è da definire) i nuovi equilibri sono chiari.
Intanto sappiamo già da domenica sera che nessuna delle coalizioni che si sono presentate alle urne può raggiungere la maggioranza di Camera e Senato da solo.
Il centrodestra è quello che ci va più vicino, con 260 seggi su 316 alla Camera e 135 su 161 al Senato.
Il M5s si ferma a 221 e 112, mentre il centrosinistra ne ottiene 112 e 57.
Quindi la maggioranza – al di là delle dichiarazioni di principio di queste ore – andrà trovata in un equilibrio diverso all’interno delle Camere, con i gruppi che si riallineeranno.
Ma quali sono le alternative possibili per fare una maggioranza?
Come detto la certezza è una sola: o il M5s o la Lega dovranno far parte della nuova maggioranza.
Di più: senza il M5s c’è una sola possibilità , e mette insieme tutti gli altri partiti, da Leu a Fratelli d’Italia. Un’alleanza politicamente difficile da immaginare.
Escludendola, tutte le altre possibilità includono il Movimento 5 Stelle.
Ai grillini basterebbe la Lega per fare un governo giallo-verde che avrebbe 32 seggi di maggioranza alla Camera (348 su 316 necessari) e solo 9 al Senato (170 su 161).
Ma mancano ancora i seggi esteri al conteggio e con l’apporto di Fratelli d’Italia, una maggioranza tricolore avrebbe 380 deputati e 186 senatori. Potrebbe dar vita a un governo stabile.
Se invece M5s e Lega non trovassero un accordo politico, il Pd diventerebbe necessario. Infatti nessun’altra combinazione potrebbe garantire una maggioranza.
Due le ipotesi sul campo: il M5s con il Pd (ed eventualmente i suoi compagni di centrosinistra, +Europa, Insieme, Civica Popolare, Svp più l’eletto della coalizione in Val d’Aosta al Senato) 356 deputati e 174 senatori.
Maggioranza non ampissima, che potrebbe essere aiutata da Leu con i suoi 14 deputati e 4 senatori.
L’alternativa? Governo del presidente o nuove elezioni.
(da “La Repubblica”)
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