PER MARIO MONTI PREMIER E’ QUASI FATTA, ARRIVA IL SI’ ANCHE DI BERLUSCONI
VELOCIZZATI I TEMPI DI APPROVAZIONE DELLA LEGGE DI STABILITA’ PER FAR FRONTE ALL’EMERGENZA…IL PDL A PAROLE PARLA DI ELEZIONI, NEI FATTI TRATTA PER ENTRARE NEL GOVERNO TECNICO: SE SI VOTASSE ORA PERDEREBBE CENTO PARLAMENTARI
“Presto un nuovo governo, oppure si andrà al voto”. Giorgio Napolitano interviene nel dibattito dopo le annunciate dimissione del premier Berlusconi.
L’Italia deve “riguadagnare credibilità e fiducia come Paese” per uscire “da una stretta molto pericolosa sui titoli del nostro debito pubblico”, aveva detto il presidente della Repubblica questa mattina: sono ”ore difficili e delicate queste”.
Che la situazione sia instabile lo ha evidenziato anche l’opposizione.
”Offriamo formalmente la disponibilità a fare in modo che la legge di stabilità ottenga il via libera entro questa settimana” ha detto Dario Franceschini riferendo l’esito di una riunione svolta alla Camera con tutte le componenti delle opposizioni.
E la stessa cosa è avvenuta al Senato, dove il capogruppo dei democratici Anna Finocchiaro ha annunciato una lettera firmata da tutte le opposizioni indirizzata al presidente Schifani, perchè “si faccia garante di una più rapida approvazione del ddl stabilità ”.
In questo clima, l’approvazione definitiva del provvedimento dovrebbe arrivare entro il fine settimana.
Nel frattempo continua nella ex maggioranza il tentativo di evitare un governo tecnico.
Mentre la voce del premier risuona tra radio e televisioni per assicurare che non si ricandiderà e che il futuro del Pdl è nelle mani di Angelino Alfano, i fedelissimi del premier agitano date e esorcizzano “ribaltoni”, anche se la fronda interna al Pdl si allarga.
Dagli scajoliani a Formigoni, in molti nel popolo della libertà hanno aperto all’ipotesi di un esecutivo tecnico.
Proprio nel giorno in cui il capo dello Stato nomina Mario Monti — il cui nome è in pole position per un esecutivo tecnico — senatore a vita.
E infatti, appena battuta la notizia della nomina, tutto il mondo politico, in modo assolutamente bipartisan, ha espresso il suo apprezzamento per la scelta del Colle.
In molti vedono questa nomina come una sorta di investitura istituzionale a pochi giorni dalle consultazioni durante le quali si verificherà se sia possibile dar vita a un governo di transizione.
Tra i primi ad esprimere le loro congratulazioni al neo-senatore a vita il presidente della Camera, Gianfranco Fini, il leader Udc, Pier Ferdinando Casini, il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani.
Ma anche settori del Pdl favorevoli a un governo di transizione, tanto che Giuliano Cazzola, senza mezzi termini afferma che “la nomina a senatore a vita di Mario Monti rafforza l’ipotesi che sia lui a guidare un ‘governo del presidente’ di alto profilo tecnico-istituzionale, che a me pare la sola possibilita’ di garantire la prosecuzione della legislatura, in questa situazione drammatica, secondo le attese dei mercati e della Ue”.
In serata, obtorto collo, anche Berlusconi è costretto a dare il via libera a Monti premier.
La situazione e’ troppo grave per poter contrapporre gli interessi del partito o personali a quelli del Paese.
E’ arrivato cosi’ il via libera di Silvio Berlusconi all’opzione Mario Monti.
Il Capo dell’esecutivo ha sentito nel pomeriggio Giorgio Napolitano per analizzare la situazione politica ed economica ed i possibili sbocchi.
Non puo’ esserci una soluzione che escluda chi ha vinto le elezioni, ma deve essere una soluzione a tempo e con un programma preciso, sarebbe stato il ragionamento del presidente del Consiglio che in ogni caso ha dato l’ok al nome di Monti.
(da “Il Fatto Quotidiano”)
Leave a Reply