PERQUISIZIONI A CASA DI MERANDA E VANNUCCI E SI SCOPRE CHE “L’AVVOCATO INTERNAZIONALISTA” E’ STATO SFRATTATO DALLO STUDIO PERCHE’ NON PAGAVA L’AFFITTO DA OTTO MESI
I DOCUMENTI TRASFERITI IN UN DEPOSITO, MA NON HA PAGATO NEANCHE L’AUTOTRASPORTATORE CHE HA FATTO IL TRASLOCO
Fa un passo avanti e si estende ad altri protagonisti del meeting dello scorso ottobre all’Hotel Metropol di Mosca, l’inchiesta della Procura di Milano con al centro la trattativa italo-russa sulla presunta compravendita di tre milioni di tonnellate di petrolio che avrebbe dovuto, questa è l’ipotesi, fare arrivare alla Lega 65 milioni di dollari.
Oggi infatti la Guardia di finanza, su delega dei pm Sergio Spadaro e Gaetano Ruta e del procuratore aggiunto Fabio De Pasquale, hanno perquisito gli altri due italiani che oltre a Gian Luca Savoini, il presidente dell’associazione Lombardia-Russia che risponde di corruzione internazionale, erano presenti al meeting nell’albergo di lusso moscovita.
La guardia di finanza di Milano, su delega della procura, ha effettuato una perquisizioni a casa dell’avvocato Gianluca Meranda, il legale romano che ha ricevuto contestualmente un avviso di garanzia, ed è quindi indagato, nell’ambito dell’inchiesta per corruzione internazionale sul caso dei presunti fondi russi alla Lega. Alla perquisizione ha preso parte il pm milanese Gaetano Ruta e un esponente dell’ordine degli avvocati di Roma.
Meranda non pagava da otto mesi l’affitto dello studio legale. Per questo era stato sfrattato e costretto a portare tutti i suoi documenti fuori dall’ufficio. Questa mattina quando gli uomini della guardia di finanza assieme al pm Gaetano Ruta si sono presentati a Roma nella sede della Sqlaw, fondata dall’avvocato cosentino, per perquisirla non hanno trovato il materiale e sono stati costretti a rintracciare il deposito dove lo aveva trasferito. Gli scatoloni sono poi stati trovati all’interno di un furgone in un’autorimessa e lì quindi sono stati acquisiti. Stando a fonti investigative Meranda non aveva pagato neanche l’autotrasportare che aveva fatto il trasloco per conto suo. Il pm e gli uomini delle fiamme gialle si sono poi spostati nell’appartamento romano di Meranda per recapitargli l’avviso di garanzia e continuare la perquisizione.
Nel pomeriggio, inoltre, i finanzieri di Livorno hanno fatto visita a Francesco Vannucci nella sua villetta a Suvereto, un paese dell’alta Maremma, dove l’ex banchiere 62enne vive con l’anziana madre.
E’ stato lui, ieri, a contattare l’ANSA dicendo di essere il terzo uomo italiano presente all’incontro al Metropol “in qualità di consulente esperto bancario che da anni collabora con l’avvocato Gianluca Meranda”. Incontro che, a suo dire, avrebbe avuto uno scopo “prettamente professionale” e che “si è svolto nel rispetto dei canoni della deontologia commerciale. Non ci sono state situazioni diverse rispetto a quelle previste dalle normative che disciplinano i rapporti di affari”.
La perquisizione nella sua abitazione è cominciata a metà pomeriggio. Dopo circa un’ora di attività all’interno della casa, i militari sono usciti all’esterno ispezionando anche il giardino, le cantine, le auto e un casotto in legno degli attrezzi posto ai margini della proprietà . Vannucci – al momento le voci sul fatto che sia stato indagato non hanno trovato conferma – ha accompagnato i militari in tutti i momenti del sopralluogo interloquendo con le loro richieste di chiarimento.
Per alcuni istanti è uscita all’esterno anche l’anziana madre che ha accompagnato una investigatrice delle Fiamme Gialle, per un sopralluogo in una rimessa della casa accessibile dall’esterno. Visionati anche i bidoni della raccolta differenziata posti sul patio della casa. Poi dopo circa una ventina di minuti, i finanzieri sono tornati dentro l’abitazione.
Mentre quindi l’indagine va avanti, approfondimenti sulla vicenda sono stati chiesti oggi dal Copasir al direttore dell’Aise, l’Agenzia per la sicurezza esterna, Luciano Carta, convocato per una audizione programmata sulla situazione libica
Ma dopo la pubblicazione da parte di BuzzFeed dell’audio della riunione all’hotel Metropol di Mosca del 18 ottobre, ha spinto i commissari a chiedere chiarimenti sulla vicenda.
(da “Huffingtonpost”)
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