PREMIO NOBEL PER L’EGOMANIA: FEDERICO MOLLICONE “TRASFORMA” IL SUO LIBRO IN LEGGE (E LO STATO STANZIA 5 MILIONI DI EURO)
IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE CULTURA, PREZZEMOLONE DELLE FESTE ROMANE, HA RIBATTEZZATO LA LEGGE “L’ITALIA IN SCENA”, COME IL SUO LIBRO PUBBLICATO NEL 2021… IL DEPUTATO DI FRATELLI D’ITALIA ALLORA ESALTAVA LE ORIGINI DELLE SEZIONI DI COLLE OPPIO DEL MSI. ORA IL NOME RICICCIA CON L’ISTITUZIONE DI QUELLO CHE VIENE DEFINITO UN “CIRCUITO CULTURALE”
Un progetto di legge, ribattezzato “L’Italia in scena” e finanziato con 5 milioni di euro statali, dietro la spinta del presidente della commissione Cultura della Camera, il meloniano Federico Mollicone.
I fondi andranno a eventi minori, in piccole località, oppure per sostenere beni culturali privati. Ma non solo. “L’Italia in scena” è anche il titolo di un libro pubblicato nel 2021. E chi è l’autore? Federico Mollicone, all’epoca semplice deputato di Fratelli d’Italia.
Il testo vanta una prefazione d’eccezione, firmata da Giorgia Meloni, e contiene un colloquio con Gian Marco Chiocci, ora direttore del Tg1 (allora al timone dell’agenzia di stampa AdnKronos), dove Mollicone esalta le origini della sezione di Colle Oppio del Msi sotto la guida dell’attuale vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli, che ha formato gran parte dei dirigenti attuali di Fratelli d’Italia. Presidente del Consiglio in testa.
Il sottotitolo della fatica letteraria di Mollicone specificava che in quelle pagine erano riportati «tre anni di battaglie fuori e dentro il Palazzo per costruire la destra di governo». E, appena la destra è arrivata al governo, ha scelto l’autocelebrazione mescolando un progetto di legge e un’opera editoriale.
Un cortocircuito che non è passato inosservato. «È un fatto molto singolare ed è una scelta assai inopportuna. Un atto parlamentare non può trasformarsi in una vetrina personale o nel prolungamento di un’operazione editoriale», dice a Domani
Giovanna Iacono, deputata del Pd in commissione Cultura, che ha denunciato la sovrapposizione tra l’iniziativa legislativa e la pubblicazione.
Ma cosa prevede nello specifico l’Italia in scena? Il progetto è inserito in una proposta di legge, sottoscritta da altri 18 deputati del partito di Meloni e approdata in aula a Montecitorio. Il testo prevede l’istituzione di quello che viene definito un «circuito culturale» con uno stanziamento complessivo di 5 milioni di euro.
Le risorse saranno attinte dal cosiddetto fondino delle leggi di Bilancio, una dotazione economica messa a disposizione per coprire spese di vario tipo. Tra le varie attività finanziabili nell’ambito del progetto, ci sono l’organizzazione di spettacoli dal vivo, le rievocazioni storiche, le iniziative di comunicazione istituzionale, ma anche la valorizzazione di «beni culturali di appartenenza privata» a spese dello stato, dato che non sono previsti «oneri a carico dei proprietari».
Lo scopo è quello di migliorare l’accesso e la fruibilità «degli istituti, dei luoghi della cultura e dei beni culturali di pertinenza pubblica, con riguardo prioritario alle aree interne, ai comuni montani, ai piccoli borghi». Una pioggia di soldi utile a soddisfare un po’ di appetiti nell’ambito culturale.
Il marchio sull’iniziativa è indelebile: Mollicone non è solo il primo firmatario della proposta di legge, quindi l’ideatore del nome, ma è stato indicato come relatore del testo alla Camera. §Iacono del Pd chiede un passo indietro, almeno sul nome: «Ci auguriamo che in aula, nei prossimi giorni, venga immediatamente modificato il titolo della proposta di legge: c’è un limite a tutto». Perché l’Italia in scena rischia di diventare una messinscena per celebrare la fiamma meloniana.
(da Domani)
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