PRIVACY E AGCOM: PDL, PD UDC E LEGA SI SPARTISCONO LE POLTRONE
NOMINATI BIANCHI CLERICI E SORO, RICONFERMATO MARTUSCIELLO: DECISIONE SENZA RISPONDERE AD ALCUN CRITERIO DI TRASPARENZA.. CRITICHE DA IDV, SEL, RADICALI E GRANATA (FLI)
Sono Maurizio Decina e Antonio Martusciello i due componenti all’Agcom eletti oggi dal Parlamento su indicazione di Pd e Pdl. I due (il primo è ordinario al Politecnico di Torino, il secondo, ex sottosegretario del governo Berlusconi, era già membro dell’Agcom) hanno raccolto rispettivamente 166 e 148 voti.
Alla Privacy sono stati nominati invece Giovanna Bianchi Clerici e Antonello Soro. La Clerici, consigliere d’amministrazione Rai uscente e candidata dalla Lega e Pdl, ha ottenuto 179 voti, mentre l’ex capogruppo del Pd alla Camera 167.
Stefano Quintarelli, che si era autocandidato all’Agcom con una campagna condotta prevalentemente online, ha raccolto invece 15 preferenze.
Il Parlamento ha scelto infine con 322 voti Giuseppe Lauricella quale nuovo componente del Consiglio superiore della Giustizia amministrativa.
L’esito delle urne ha confermato la tenuta dell’accordo siglato ieri tra i partiti di maggioranza malgrado le dichiarazioni della vigilia sulla necessità della massima trasparenza e dell’autonomia da assicurare alle authority.
Non c’è stata infatti alcuna audizione nelle Commissioni parlamentari per vagliare i candidati.
Un metodo che ha scatenato indignazione non solo all’esterno (“i partiti scelgono i 4 di Agcom e Privacy senza trasparenza ora che la priorità sarebbe la fiducia degli elettori…”, ha commentato lo scrittore Roberto Saviano su Twitter), ma anche dentro al Parlamento.
Durissime critiche arrivano in particolare dall’Idv, ma malumori si registrano comunque in tutte gli schieramenti e il voto è stato disertato da un largo numero di parlamentari, anche se non è semplice distinguere tra assenze politiche e assenze “normali”.
“Noi vogliamo parlare con quella parte di Pd che si era presentato come partito nuovo, quello che corrisponde alle battaglie di Arturo Parisi, quello dei cittadini”, ha spiegato il leader dell’Idv parlando nel corso di una conferenza stampa alla Camera per annunciare la non partecipazione al voto. “Poi c’è un Pd delle dirigenze, degli accordi tra gruppi di potere, un Pd che si è calato le braghe per convenienza e connivenza sull’Agcom”.
Sì è data la possibilità di presentare dei curricula, “solo che questi curricula poi sono stati utilizzati come carta da cesso, non gliene è fregato niente, nessuno li ha letti”.
E le decisione di nominare i componenti delle authority sono state fatti “a monte” ancor prima “che arrivassero tutti i curricula, in una logica spartitoria dei partiti della cosiddetta maggioranza.
Una valutazione che pare condivisa anche dal terzo partner della foto, il leader di Sel Nichi Vendola, presente anche lui questa mattina alla conferenza stampa. “E’ una pagina nera che per me può pesare moltissimo sulla scena politica italiana”, ha detto il presidente della Puglia puntando il dito contro il comportamento del Pd.
Sia l’Idv che i Radicali hanno deciso quindi che non parteciperanno al voto.
Ha poi annunciato l’intenzione di disertare l’aula anche il parlamentare di Fli Fabio Granata. “Non parteciperò alla votazione per i due componenti dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni poichè il metodo seguito per l’individuazione dei candidati ritengo non sia in linea con la richiesta di qualità e trasparenza che l’importante organismo pretende”.
(da “La Repubblica”)
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