RIECCOCI COI TAGLI ALLA POLIZIA: PREVISTI ALTRI 65 MILIONI IN MENO PER LA SICUREZZA
RIDUZIONE DEL PARCO AUTO PER 2 MILIONI, DIMEZZATE LE SEDI LOCALI DELLA POSTALE, RIDUZIONI PER LA FERROVIARIA E LA STRADALE… VIA LIBERA AGLI SPACCIATORI DI PALLE
E ora che si entra più nel dettaglio della «spending review» al ministero dell’Interno, ecco la dolorosa verità .
La polizia di Stato è chiamata a risparmiare 65 milioni di euro dal proprio bilancio con un’operazione chirurgica di riorganizzazione.
«Non si tocchi il sistema della sicurezza», è il mantra che viene dai piani alti del ministero.
Già , ma intanto si taglierebbero le sezioni distaccate della polizia postale della metà .
Per fare un esempio, nel Lazio sarebbero di fatto chiuse le sezioni di Rieti, Viterbo, Frosinone e Latina; resterebbero operative solo quelle di Roma e del compartimento del Lazio.
Lo stesso nelle altre regioni dove resterebbero operative quelle delle grandi città , dei compartimenti, e dove c’è una direzione distrettuale antimafia.
La riorganizzazione viene spiegata dal successo delle indagini telematiche che non hanno bisogno di un ufficio fisico in ogni capoluogo.
Stessi tagli ai presidi della polizia ferroviaria, che ha una pianta organica legata a una realtà delle ferrovie ormai desueta.
E della polizia stradale, anch’essa ferma alla rete stradale degli anni Sessanta.
Ci saranno molti accorpamenti tra distaccamenti.
Da queste operazioni su polizia postale, stradale e ferroviaria si prevede di recuperare 6 milioni di euro. E non è affatto scongiurata la chiusura di 17 prefetture minori (e questure), anzi.
E ancora: 56 milioni di euro dovrebbero venire dal mancato ripianamento delle piante organiche per il personale tecnico-scientifico; la Scuola Superiore di Polizia finirà in seno alla Direzione Centrale per gli Istituti di Istruzione; 2 milioni di euro dovrebbero essere recuperati dal trasferimento del Centro elaborazione dati presso la sede di Napoli; 1 milione di euro verrà dalla riduzione del parco auto, passando in dieci anni dagli attuali 22 mila a 18 mila mezzi.
Una terza azione di risparmio verrà dal coordinamento tra polizia e carabinieri.
Si sta procedendo a una revisione drastica e concordata del naviglio: là dove resterà il presidio di un corpo andrà via l’altro e viceversa.
Ma ci si attende anche un congruo risparmio, in termini di costi e di procedure, da un’abile riscrittura dei contratti di approvvigionamento.
I contratti infatti resteranno «aperti», il che vuol dire che per determinati acquisti-fotocopia, che siano auto di servizio o pistole o divise, un corpo di polizia potrà approfittare in un secondo momento del contratto predisposto dai cugini.
Alla sola notizia che si mette mano alle prefetture e ai presidi di polizia, però, è sollevazione dei sindacati.
«Il perdurare del silenzio del ministro – scrivono – può soltanto alimentare il sospetto che la “spending review” possa risolversi esclusivamente nell’ennesimo taglio lineare piuttosto che in una riorganizzazione efficiente ed efficace».
Chi, dopo i tagli di 2,5 miliardi voluti dal governo Berlusconi, sperava che almeno questa volta si affrontasse il problema sicurezza in termini diversi, rimarrà insomma deluso.
Leave a Reply