IMMOBILIARE KOOLY NOODY: IL GIGOLO DI ROSY MAURO COMPRA CASE IN SARDEGNA E A STRESA
L’UOMO SCORTA DELLA PRESIDENTE DEL SINDACATO PADANO, FAMOSO PER LA LAUREA TAROCCO IN ALBANIA E PER AVER INCISO KOOLY NOODY, NON SI FA MANCARE NULLA… ACQUISTA IMMMOBILI IN PRESTIGIOSE LOCATION
Una casetta in Sardegna e una sul lago Maggiore.
Pierangelo Moscagiuro, in arte Pier Mosca, uomo scorta di Rosi Mauro divenuto famoso per aver conseguito un diploma di laurea in Albania assieme al Trota più che per aver inciso Kooly Noody, non si è fatto mancare niente.
In un anno e mezzo “il gigolò della Mauro” (come lo definisce Nadia Dagrada) ha acquistato un appartamento ad Arzachena e uno a Leggiuno, davanti a Stresa.
La casa è a poche centinaia di metri dalla villa-rifugio di Eugenio Cefis, padre padrone della Montedison, oggi di proprietà della famiglia Kennedy.
Qui vivono anche le sorelle Pivetti ed è un feudo bossiano: a tre chilometri, a Brenta, ha la cascina Roberto Bossi e con altri cinque minuti di auto si raggiunge Gemonio, capitale del fu Cerchio Magico.
A Leggiuno, per dire, la Lega ha candidato senza troppi timori Fabio Betti, l’amico del Trota con cui inventò il videogame “spara all’immigrato”.
Qui Moscagiuro ha acquistato casa con terrazza vista lago il 2 aprile scorso, in pieno scandalo Lega.
Mentre Rosi Mauro veniva cacciata dal partito, Umberto Bossi riceveva l’avviso di garanzia e i pm di Milano, Napoli e Reggio Calabria rincorrevano Francesco Belsito e i lingotti d’oro e i diamanti che mancavano all’appello, il cantante Pier Mosca si sedeva nello studio del notaio Enrico Somma e consegnava un assegno da 40 mila euro al proprietario dell’appartamento di circa 60 metri quadri con altrettanti di terrazza.
Ma l’abitazione in realtà “è costata complessivamente 120 mila euro”, dice Augusto M., marito della venditrice che oggi sta ristrutturando la casa con la sua azienda edile. Appena diciotto mesi prima Moscagiuro aveva firmato un altro contratto.
Questa volta per un appartamento in Sardegna, a Cala Bitta, comune di Arzachena: ingresso, cucina, bagno, due camere, terrazzo e veranda per 192 mila euro di cui 170 mila con mutuo.
Gli oltre trecentomila euro, secondo i pm, sono troppi per un agente di Polizia.
Per questo i pm stanno ricostruendo i movimenti bancari del cantante body guard. Anche perchè ci sono diverse intercettazioni che avvalorano l’ipotesi che quei fondi siano arrivati dalle casse della Lega Nord.
A partire da una telefonata del febbraio 2012 tra Nadia Dagrada e Francesco Belsito. “Il mutuo l’ho fatto anche a lui — dice l’ex tesoriere — con la Bnl del Senato”.
È dovuto intervenire, spiega Belsito, perchè “questa casa mi sembra che costasse 150 o 180 e lui non aveva il reddito”.
E del resto è a Belsito che la stessa Rosi Mauro si rivolge per caldeggiare la copertura delle spese.
C’è in particolare una telefonata tra i due il 22 gennaio 2012 in cui la senatrice, preoccupata dalle inchieste avviate dalla magistratura sui conti del partito, sprona Belsito a muoversi senza perdere tempo.
“Comunque Francè, se adesso puoi, ricordati di fare quella cosa che ti ho detto l’altro giorno a voce. (…) Succinta, così da fare in questo momento perchè dopo non potrai più, perchè se no addio”.
Ma il tesoriere è preoccupato. “No .. no, ma lo faccio diversamente adesso”, risponde. Ma Rosi Mauro ribatte: “No ma … purtroppo è urgente eh”.
La vicepresidente del Senato torna alla carica l’8 febbraio e Belsito la rassicura: “L’operazione quella tua, l’ho fatta dal Napoli (banco di Napoli) eh (…) perchè quello lì non viene neanche visto (…) lì non vanno a vedere”, si dice convinto Belsito.
Ma i pm ovviamente l’hanno smentito e hanno richiesto tutti i movimenti bancari anche del deposito aperto alla filiale del banco di Napoli.
Da qui potrebbero essere partiti i fondi diretti al conto corrente presso la Bnl al Senato da cui sono arrivati gli assegni versati nel luglio 2010 per la casa in Sardegna e ad aprile 2012 per quella sul lago Maggiore.
E da lì dovrebbero arrivarne ancora altri: sì perchè la ristrutturazione della casa a Leggiuno sarà pagata solo al termine dei lavori.
Moscagiuro deve versare ancora 80 mila euro, stando a quanto sostiene il venditore dell’abitazione.
Ma certo Pier Mosca potrebbe incidere un nuovo disco, confidando di non bissare il successo di Kooly Noody.
Davide Vecchi
(da “Il Fatto Quotidiano”)
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