RADIO MARIA NON RAPPRESENTA LA CHIESA MA PASSA IL TEMPO AD ATTACCARE GRETA
IL SACERDOTE DEGLI UNIVERSITARI PIEMONTESI: “LOTTARE PER IL PIANETA NON ESCLUDE DIFENDERE LA VITA NASCENTE”
Radio Maria attacca Greta Thunberg e finisce nel mirino di don Luca Peyron, responsabile della pastorale universitaria della diocesi di Torino.
“Con questo post rischia solo di far del male alla Chiesa”, è l’affondo del sacerdote che si dissocia dalla posizione dell’emittente voce del cattolicesimo più conservatore.
Nel giorno delle manifestazioni dei giovani del movimento “Friday for Future” infatti la pagina Facebook di Radio Maria ha postato una foto dell’attivista svedese invitando i giovani a “non lasciarsi ingannare”.
Il testo dell’immagine si rivolgeva proprio alla sedicenne: “Cara Greta, dopo che abbiamo buttato Dio nella pattumiera, vogliamo salvare il pianeta? Dopo che lasciamo sopprimere i feti umani, vogliamo proteggere i cuccioli animali? Dopo che confondiamo i generi, vogliamo salvare la specie? Dopo che aiutiamo gli uomini a morire, vogliamo salvare le foreste? Volto indignato il tuo, o forse manipolato? Giovani, non lasciatevi ingannare”. Parole che non sono piaciute a don Luca, che ogni giorno lavora fianco a fianco con i giovani, molti dei quali ieri sono scesi in piazza per manifestare contro il cambiamento climatico e per l’ambiente, che ha lanciato l’hashtag #notinmyname: “Non posso condividere questo post sprezzante e inutile, così poco cattolico, così poco intelligente — scrive Peyron – Essere cattolici significa et et e mai aut aut, lottare per il pianeta non esclude difendere la vita nascente. Chi sostiene una causa giusta non è un nemico se non ne sostiene altre”.
Il responsabile degli universitari cattolici di Torino ammette le critiche alla giovane, ma precisa: “Non capire i segni dei tempi, non essere accanto ai giovani per sostenerli e se necessario aiutarli a non diventare vittime ingenue di lupi rapaci è esattamente quello che la Vergine Maria ci ha insegnato”.
Aggiunge il sacerdote “No, questo post non è in mio nome, e del resto Radio Maria non è la voce della Chiesa, e così facendo ahimè, fa solo del male alla Chiesa, a chi giorno per giorno, metro per metro, tenta di annunciare Gesù in un mondo ostile che va capito ed amato con la stessa misericordia con cui Maria ha voluto bene a Pietro e, sono certo, avrebbe voluto bene anche a Giuda”.
(da agenzie)
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