REFERENDUM, ARMA DI DISTRAZIONE DI MASSE
SE QUESTA E’ UNA CLASSE DIRIGENTE… LE DICHIARAZIONI CATASTROFISTE DEI POLITICI NEL CASO VINCA IL NO E NEL CASO VINCA IL SI’
Se vince il No
Sarà il caos (Luigi Zanda, Pd).
Avremo una coalizione di governo che vede insieme grillini, leghisti e comunisti (Gianfranco Librandi, Civici e innovatori).
Torniamo a essere una vera democrazia (Silvio Berlusconi, FI).
Sarà un po’ come la Brexit (Dario Franceschini, ministro).
Il paese sarà in balia di speculatori finanziari (Dario Nardella).
Lo Stato potrebbe estendere la ricerca di petrolio ovunque (Michele Emiliano, governatore della Puglia).
Avremo Virginia Raggi sindaco d’Italia (Pier Ferdinando Casini, Area popolare).
Il nostro paese sarà ingovernabile per decenni (Dario Franceschini).
Non si ridurranno mai più i costi della politica (Matteo Renzi).
Gli italiani che sono andati via torneranno in Italia (Luigi Di Maio).
Torniamo alla casta (Matteo Renzi).
Sarà un Natale con la casta (Comitato Bastaunsì).
Avremo un sistema che non riesce a decidere, e lì c’è il rischio autoritario (Maria Elena Boschi).
Avrà una funzione educativa e farà crescere il paese (Gianna Fracassi, Cgil).
Si metterà in sicurezza il paese (Lorenzo Cesa, Udc).
Avremo la democrazia del vuoto di potere (Dario Nardella).
Siamo cool e vincenti, come Bob Dylan (Carlo Sibilia, M5s).
Non avremo voce nei grandi vertici internazionali (Matteo Renzi).
Torniamo alla bicamerale D’Alema (Matteo Renzi).
Non diventeremo schiavi del sistema più infame, schiavi di Bruxelles, di Francoforte e di Berlino (Matteo Salvini, Lega).
Non verrà fuori un nostro Erdogan (Lorenzo Cesa).
Tornano i dinosauri della politica (Dario Nardella).
Gli amici di Renzi – JP Morgan in primis con il loro consulente Tony Blair – ci rimettono un sacco di soldi (Renato Brunetta, FI).
Vince l’Italia del rancore e dell’odio, l’italietta senza credibilità che si rassegna senza combattere (Simona Vicari, sottosegretario).
Nell’Unione europea non ci fila più nessuno (Matteo Renzi).
Lascio la politica (Alberto Baccini, sindaco di Porcari, Lucca).
Se vince il Sì
È caos (Stefano Parisi, FI).
Si soddisfano le esigenze di lobby occulte anche criminali (Antonio Ingroia, Azione civile)
La politica manterrà le sue promesse (Ettore Rosato, Pd).
L’Italia aiuta le sue imprese (Paolo Gentiloni, ministro).
Migliora anche la mia città (Dario Nardella, sindaco di Firenze).
Si ridà un futuro al Sud (Stefania Covello, Pd).
Si aprono le porte alle grandi speculazioni straniere (Danilo Toninelli, M5s).
Si va contro i sardi (Ugo Cappellacci, FI).
Ci sarà un fondo di 500 milioni per le nuove povertà (Matteo Renzi, premier).
Si rischia di tornare al ventennio fascista (Roberto Calderoli, Lega).
La sanità non può che migliorare (Beatrice Lorenzin, ministro). Daremo ai malati di cancro cure migliori (Maria Elena Boschi, ministro).
Le conseguenze ambientali sarebbero gravi (Angelo Bonelli, Verdi).
Vuol dire tagliare gli stipendi di lusso (Matteo Renzi).
Si attua il Piano rinascita di Licio Gelli (Beppe Grillo, M5s).
Il voto degli italiani all’estero sarà più rilevante (Fabio Porta, Pd).
Il nuovo Senato bloccherà i provvedimenti dei cinque stelle (Luigi Di Maio, M5s). Questo clima può trasformarsi in violenza (Danilo Toninelli).
L’economia andrà meglio e ci sarà più lavoro (Pier Carlo Padoan, ministro).
La democrazia è in pericolo (Luigi De Magistris, sindaco di Napoli).
Nascerebbe il Pdr, il partito di Renzi (Massimo D’Alema, Pd).
Si mandano a casa i dinosauri della politica (Dario Nardella).
In costituzione ci sarà l’equilibrio di genere (Maria Elena Boschi).
Assistiamo a un colpo di Stato (Roberto Calderoli).
È finita la stagione degli inciuci (Matteo Renzi).
Farà con meno violenza, meno arresti, meno morti, quello che han già fatto Mussolini, Franco, Salazar, Ceausescu, Erdogan (Maurizio Bianconi, Conservatori e riformisti). L’Italia sarà più simile all’Ungheria (Ferdinando Imposimato)
(da “La Stampa”)
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