RENZI FREGA I SOLDI AI PENSIONATI E VUOLE ANCORA CHE LO RINGRAZINO
NON “ELARGISCE” UN BEL NULLA: E’ COME IL RAPINATORE CHE RUBA 3.000 EURO AL NEGOZIANTE E POI GLIENE RESTITUISCE 500 PERCHE’ NON LO DENUNCI
Conferenza stampa allucinante del premier Renzi per giustificare il furto delle pensioni a milioni di italiani: “Se dovessimo azzerare del tutto la norma bocciata dalla Consulta dovremmo restituire 18 miliardi di euro che andremmo a togliere a qualcos’altro: asili, infrastrutture“.
Prima precisazione: lo Stato italiano per due anni ha fregato 18 miliardi ai pensionati e ne ha fatto un uso diverso.
Come i rapinatori che sono stati scoperti, il governo doveva semplicemente restituire la refurtiva trattandosi di appropriazione indebita, se non di furto.
Se poi è andato a giocarsi 18 miliardi su altri tavoli da gioco, invece che accantonarli, problemi suoi.
Quanto a toglierli ad asili e infrastrutture è una balla, li tolga ai suo amici evasori fiscali che sottraggono 150 miliardi l’anno alle casse dello Stato.
In pratica su 18 miliardi Renzi ne restituisce solo 2, gli altri 16 sarà costretto a restituirli un futuro governo quando tra un paio di anni, in seguito ai ricorsi che saranno presentati, verrà data ragione ai pensionati ricorrendi.
Ma lui se ne frega, prepara la solita marchetta elettorale pensando che tutti siano coglioni e che chi aveva diritto a 3.000 euro faccia salti di gioia a riceverne solo 500 di media.
Solo 3,7 milioni di persone riceveranno tra l’altro i 500 euro.
Padoan ha detto che per rimborsare tutti i 6 milioni di danneggiati il pil sarebbe salito al 3,6%”, il che “avrebbe comportato per l’Italia una procedura per deficit eccessivo Ue, la rimozione della clausola per le riforme e il mancato rispetto della regola del debito”.
E’ come se un rapinatore di professione si trattenesse il malloppo perchè altrimenti il suo bilancio familiare ne risentirebbe: una tesi giuridica originale.
Non solo, Padoan ha pure il coraggio di dire che “nessuno perde niente”.
Quanto agli eventuali ricorsi degli esclusi dal bonus Poletti, “se ci saranno vedremo, ma i ricorsi dovranno tenere conto che con questo decreto le cose sono cambiate”.
Certo sono cambiate in peggio, infatti, legittimando la rapina di Stato.
La soluzione era un’altra: se è giusto chiedere di più a chi guadagna di più, allora prima occorreva restituire tutti i 18 miliardi a tutti e, in un secondo momento, aumentare la tassa su redditi e pensioni d’oro e introdurre una patrimoniale equa.
Si recuperavano lo stesso 18 miliardi senza rapinare gli italiani.
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