SANGIULIANO, QUASI DUE ORE A PALAZZO CHIGI, COLLOQUIO TESO, MA LA “DECISIONISTA” MELONI NON HA NEANCHE IL CORAGGIO DI FARGLI RASSEGNARE LE DIMISSIONI
E MENO MALE CHE TUTTI DICONO DI NON ESSERE RICATTABILI
Un’ora e mezza di colloquio a Palazzo Chigi, ma niente dimissioni, almeno per ora. Giorgia Meloni ha chiesto spiegazioni a Gennaro Sangiuliano (al centro delle cronache politiche per il caso della presunta consulenza a Maria Rosaria Boccia) sul ruolo della presunta consulente Maria Rosaria Boccia, la telefonata dei giorni scorsi evidentemente non era bastata a togliere i tanti dubbi su questo scandalo.
La premier ha voluto una ricostruzione meticolosa dei fatti. Per tutta la tarda mattinata e poi nel pomeriggio si sono ricorse voci sempre più insistenti di un passo indietro di Sangiuliano su richiesta di Meloni.
Chi ha parlato con la premier nelle ultime ore la descrive come furiosa. I post di Boccia che di fatto smentivano la versione raccontata da Meloni nel corso dell’intervista concessa a Paolo Del Debbio su Rete 4 e la lettera inviata da Sangiuliano a La Stampa sembravano aver fatto precipitare la situazione.
Nel corso del colloquio, che viene descritto come teso, il ministro ha ribadito le sue tesi, mentre Meloni ha messo sulla bilancia l’opportunità di un passo indietro di Sangiuliano, a meno di un mese dall’inaugurazione del G7 della cultura. Certo, il timore dello stillicidio di notizie e l’ombra di nuove rivelazioni non rende definitiva la decisione. E ora si attende la replica della “consulente” Boccia
(da agenzie)
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