SCHULZ RINUNCIA AL MINISTERO DEGLI ESTERI PER NON METTERE A RISCHIO L’AVVIO DEL GOVERNO
UN ESEMPIO DI SENSO DELLO STATO DA CUI PRENDERE ESEMPIO… RINUNCIA A UN POSTO DI PRESTIGIO PER COMPORRE IL DISSENSO INTERNO AL PARTITO NELL’INTERESSE SUPERIORE DEL PAESE
Pressato dal partito, il leader dell’Spd, Martin Schulz, ha ufficializzato questa mattina la sua rinuncia alla carica di ministro degli Esteri nel prossimo governo Merkel.
La stampa tedesca da qualche ora raccontava di forti pressioni da parte della base del partito ma anche di esponenti di spicco del vertice socialdemoratico.
In particolare aveva destato scalpore l’esclusione dalla lista non ufficiale dei ministri di Sigmar Gabriel, attuale ministro degli Esteri, e uno dei politici più popolari in Germania, almeno secondo i sondaggi.
In una dichiarazione scritta, Schulz alla fine ha spiegato il suo gesto sottolineando che va chiuso il prima possibile il dibattito sulle nomine per non mettere a rischio il voto della base del partito sulla Grosse Koalition.
“Per questo – ha chiarito Schulz – rinuncio ad entrare nel governo e auspico di tutto cuore, allo stesso tempo, che con questo si ponga fine al dibattito interno alla Spd”.
Da mercoledì, nel partito della sinistra tedesca si erano alzate voci contrarie all’ingresso di Schulz nell’esecutivo.
Secondo la Bild, al presidente sarebbe stato posto un ultimatum dai vertici del partito, con la richiesta di rinunciare all’incarico.
All’interno dell’Spd, in queste ore, prende inoltre avvio la campagna per il referendum tra gli iscritti che dovranno accettare o no la Grosse Koalition con la Cdu di Angela Merkel e la Csu bavarese. Kevin Kuehnert, leader dell’ala giovanile della Spd, inizia infatti oggi a Lipsia la campagna con cui cercherà di convincere i circa 460mila iscritti al partito a votare ‘no’ al programma di governo di Grande Coalizione concordato dalle delegazioni dei tre partiti, Cdu e Csu, oltre alla Spd.
Il voto, che si terrà tra il 20 febbraio e il primo fine settimana di marzo, è vincolante. Il 4 marzo i risultati.
Sicuro di un esito della consultazione favorevole all’accordo è apparso invece il segretario generale del partito, Lars Klingbeil: “Abbiamo negoziato e raggiunto un buon risultato che presenta buoni contenuti. Sono sicuro che la maggioranza dei membri Spd riuscirà e vederla anche in questo modo”. La rinuncia di Schulz, da questo punto di vista, potrebbe favorire la vittoria dei sì, almeno negli auspici dei vertici favorevoli alla GroKo, la Grosse Koalition.
(da agenzie)
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