SENZA ACCORDO CON FINI, IN PARLAMENTO SARA’ GUERRIGLIA: A RISCHIO LEGGI SU INTERCETTAZIONE, IMMIGRAZIONE, TEMI ETICI
NEI PROSSIMI DUE MESI IL GOVERNO POTREBBE FINIRE SOTTO SUL DISEGNO DI LEGGE SULLE INTERCETTAZIONI GRADITO SOLO AL PREMIER, SULLA RIFORMA DELL’UNIVERSITA’ E SULLA PROROGA DEL PERMESSO DI SOGGIORNO PER GLI IMMIGRATI CHE HANNO PERSO IL LAVORO PER LA CRISI…. ANCHE BIOTESTAMENTO, PROBLEMI ETICI, NOMINE DEL CSM RISCHIANO DI ESSERE BLOCCATI
Già il governo, nonostante un’ampia maggioranza, è andato spesso “sotto” in aula, a causa delle assenze e di “missioni” varie di troppi parlamentari.
Spesso a causa anche dei doppi incarichi di molti che, pur essendo ministri e sottosegretari, non hanno mai mollato il posto di deputato o senatore.
Il divieto del doppio incarico era stato sottoscritto da tutti al momento della candidatura, ma quando si è trattato di metterlo in atto, rinunciando a uno dei due posti, la classe dirigente di Pdl e Lega ha dato il peggio di sè, ostinandosi a mantenere il doppio incarico, con relativa maggiorazione economica.
A nulla sono valsi gli inviti del premier, cui non hanno peraltro mai fatto seguito fatti concreti.
Berlusconi si preoccupa di questo aspetto solo quando la maggioranza in aula si dissolve, ma non ha mai preso provvedimenti contro tale scandalosa mancanza alla parola data e alla firma apposta.
Non a caso è uno dei temi interni che Fini ha più volte richiamato, chiedendo che vengano fatte rispettare le regole etiche di partito.
I cento voti di margine alla Camera quindi di fatto si assottigliano: fino a giungere alla conclusione che se 20 deputati o 10 senatori cambiassero voto o si astenessero, il Governo andrebbe sotto e non avrebbe più la maggioranza.
Ora che Fini ha creato una sua corrente, è evidente che, su temi che gli stanno particolarmente a cuore, il rischio di “franchi tiratori” si fa più pressante.
Di fatto se 29 deputati e 13 senatori finiani non votassero col governo, per Berlusconi sarebbe il de profundis.
Ma vediamo quali sono i provvedimenti a rischio nel breve, ovvero da qui a giugno.
La mappa della “guerriglia” offre parecchie occasioni per sferrare un attacco. La prima, piuttosto ghiotta, è l’imminente passaggio in Senato del disegno di legge sulle intercettazioni, il non plus ultra per i dissidenti.
In effetti non piace a nessuno, salvo che a Berlusconi ovviamente, per i suoi soliti problemi giudiziari.
Un disegno di legge che vede contraria la stampa, il mondo di internet e la maggioranza degli italiani.
In Senato possibili intoppi potrebbe averli anche la riforma dell’Università , dove il relatore, Giuseppe Valditara, è vicino a Fini.
Altro tema caldo è quello della immigrazione e della cittadinanza: a breve inizierà al Senato l’iter del disegno di legge del Pdl che proroga il permesso di soggiorno agli immigrati che abbiano perso il lavoro per colpa della crisi.
Un altro campo in cui possono mettersi in atto geometrie variabili è quello del biotestamento e dei temi etici. per non parlare delle riforme istituzionali, ancora in commissione a Montecitorio e dove, complice il margine risicato, il tiro al bersaglio darebbe buoni frutti.
Poi ci sono anche le nomine degli 8 membri del Csm a giugno: senza un accordo che accontenti tutti, sai che divertimento per i franchi tiratori.
Non a caso Bossi continua a invitare Berlusconi alla prudenza e a trattare con Fini, evitando di continuare a minacciare ritorsioni: come quella di voler sostituire alla presidenza della commissione giustizia Giulia Buongiorno, solo perchè non fa quello vuole lui.
Ciò la dice lunga su come il premeir vorrebbe appecorate le sue truppe.
Si navigherà a vista insomma, e se uno è nervoso meglio si procuri in tempo qualche calmante.
Semmai ci penserà l’intelligenza di Gasparri a comporre eventali contrasti….
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