SILVIO HA SCELTO: “STO CON I FALCHIâ€. E OGGI VA IN TV
OGGI IL VIDEO MESSAGGIO DI BERLUSCONI: “MA NON SARO’ IO AD APRIRE LA CRISI”
Tappe bruciate, si va in tv già oggi. Video messaggio a disposizione dei tg forse all’ora di pranzo.
Silvio Berlusconi precede così di un giorno il primo voto di giunta pro decadenza di domani sera. Negli oltre dieci minuti davanti alla telecamera, il Cavaliere lancia Forza Italia con tanto di appello finale all’adesione, ma sono i passaggi precedenti ad avere un peso politico. Niente crisi, adesso.
Ma lui c’è e non lascerà il campo. Almeno per ora.
Il video parte col lungo excursus sulla «persecuzione giudiziaria », sulla famosa “guerra dei vent’anni” e sulla necessità di una riforma.
Un unico passaggio sul governo, per intimare a Letta a impegnarsi per ridurre la pressione fiscale.
Apprezzamento poi per i cinque uomini Pdl nell’esecutivo – racconta chi ha visto il lungo messaggio – ma non c’è alcun passaggio sulla crisi, nessuna minaccia.
Nè un riferimento al voto imminente in giunta e alla sua vicenda. Berlusconi lo ignora, quanto meno preferisce dare questa impressione e va già oltre, si sente in campagna elettorale.
Il messaggio ai ministri è implicito: «Voi restate pure al governo, io costruisco il mio partito e lavoro ad altro».
L’ex premier è ormai sfiduciato, stanco del tira e molla col Pd e del mancato impegno di Letta nella ricerca di una soluzione ai suoi problemi.
È la ragione per la quale Alfano, Lupi, Lorenzin, Quagliariello e De Girolamo hanno concordato tra loro di presentarsi giovedì dal leader, nella nuova sede di Piazza San Lorenzo in Lucina, per rassegnare le dimissioni nelle sue mani e giocare d’anticipo. Rimettendo a lui ilcompito di respingerle.
È alto il timore di restare isolati nella torre eburnea del governo mentre i Verdini, la Santanchè e Capezzone prendono le redini del partito.
Quella di oggi sarà l’uscita virtuale dall’isolamento – dopo i 40 giorni di Arcore – e ha l’obiettivo studiato di oscurare mediaticamente il primo responso negativo di domani sera in giunta.
Stasera una puntata di Matrix, su Canale5 è già in cantiere per discutere del ritorno di Forza Italia e del suo leader.
Ma domani o al più giovedì, all’uscita virtuale dovrebbe seguire quella reale. Berlusconi tornerà a Roma, andrà nella nuova sede del partito: è il segnale che lui c’è, non si farà da parte e resterà lì anche in futuro.
Vuole farsi riprendere dalle telecamere non già al fianco dei vecchi dirigenti, ma circondato da una folla di giovani, volti freschi e sconosciuti.
Dovrà essere l’icona della nuova Forza Italia. Poi, da giovedì, parte la campagna televisiva, a tamburo battente, per rispondere colpo su colpo al «processo» che nel frattempo al Senato porterà alla sua scontata decadenza.
Bruno Vespa sta insistendo per averlo giovedì sera nel suo salotto bianco e potrebbe essere accontentato, fallito il tentativo di averlo stasera (al posto di Alfano).
La giornata di ieri Berlusconi l’ha trascorsa ad Arcore, come di consueto con i vertici delle aziende, presente Fedele Confalonieri.
Con loro, le figlie Marina e Barbara, che più di altri sono stati al suo fianco in questi giorni delicati. Mentre a Roma esplodeva più fragoroso che mai lo scontro tra falchi e colombe, dopo l’intervista con cui Daniela Santanchè sosteneva tra l’altro che Alfano non sarà il segretario anche in Forza Italia.
Resta il fatto che alla sortita polemica, presa di mira da tutte le colombe filo ministeriali del partito, non è seguita alcuna presa di distanza da Berlusconi.
Niente crisi, dunque. Ma chi sperava in un passo indietro resterà deluso.
«Io non mi faccio da parte, non tradirò la fiducia di dieci milioni di italiani» è il messaggio che in qualche modo sarà ribadito dal video odierno.
Niente dimissioni, almeno fin tanto che l’affare decadenza non arriverà in aula. L’opzione dei servizi sociali è stata invece sposata d’intesa coi figli.
Ma soprattutto non ci sarà alcuna richiesta di grazia formalizzata al capo dello Stato, come i figli avrebbero gradito.
«Non mi conviene, non posso bruciarmi questa carta, meglio attendere l’esito degli altri processi» ha rivelato il Cavaliere in privato.
C’è lo spettro del secondo e terzo grado su Ruby da qui a un anno, ad assillarlo: per quel reato, non basterebbe l’attenuante dell’età per evitare gli eventuali anni di galera, se confermati.
Carmelo Lopapa
(da “La Repubblica“)
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