“SOLO IN PROCURA I GRAFFI FELINI SUL CAPOCCIONE POTEVANO DIVENTARE “LESIONI AGGRAVATE”: FRANCESCO MERLO IRONIZZA SULL’ESPOSTO DI SANGIULIANO CONTRO L’EX AMANTE, MARIA ROSARIA BOCCIA: “NON RIESCO A IMMAGINARE CON QUALI STRUMENTI ABBIA CONSUMATO LA ‘VIOLENZA A CORPO POLITICO’
“POLITICAMENTE LA COPPIA, MOLTO BENE ASSORTITA VISTO CHE GENNARO ERA L’ESATTA METÀ DI MARIA ROSARIA, RIPROPONE LA COMMEDIA EROTICA DEL BERLUSCONISMO, MA NELLA FORMA DELLA COMMEDIOLA SCOLLACCIATA DEL MELONISMO”
È ossessiva la tendenza italiana di risolvere tutto con il codice penale. Solo in procura igraffi felini sul capoccione potevano diventare “lesioni aggravate”. E non riesco a immaginare con quali strumenti la Boccia abbia consumato la “violenza a corpo politico”.
Più che Totò, qui il peccato trattato come reato ricorda Vittorio De Sica che, avvocato dell’adultera Gina Lollobrigida, inventò la fattispecie della ‘maggiorata’: “Signor giudice, se la legge ritiene innocenti i minorati psichici, perché non si dovrebbe fare altrettanto con una maggiorata fisica”? Gina fu assolta grazie alle sue forme e sono sicuro che sarà assolta anche la Boccia.
Politicamente la coppia, che era molto bene assortita visto che Gennaro era l’esatta metà di Maria Rosaria, ripropone la commedia erotica del berlusconismo, ma nella forma della commediola scollacciata del melonismo (“dilettanti” li ha chiamati Francesca Pascale).
Svelata infatti dal benedetto gossip, che della politica è astuzia e capriccio, torna la gran questione italiana su quanto ci sia di autocratico nelle cariche istituzionali; quanto dello Stato, dei posti di Stato, dei ministeri di Stato, venga appaltato a famigli, favoriti, cognati, amanti.
(da La Repubblica)
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