SONDAGGIO YOUTREND UMBRIA: IL CANDIDATO CIVICO PD-M5S A SOLI 4 PUNTI DA QUELLO DEL CENTRODESTRA
ALLE EUROPEE IN UMBRIA IL CENTRO-DESTRA AVEVA RAGGIUNTO IL 52,2% CONTRO IL 43,4% DEI PARTITI OGGI NELL’ALLEANZA DI GOVERNO… ORA LA FORBICE SI E’ RIDOTTA: 47% CXD CONTRO 43% M5S-CXS
In Umbria è sfida aperta. Quando manca poco meno di un mese al primo grande test elettorale dall’insediamento del nuovo Governo (il Conte-bis), i dati del sondaggio Quorum/YouTrend, in esclusiva per Agi e primo sul voto umbro, dicono che la corsa per dare il governatore alla Regione sarà un testa a testa tra Donatella Tesei, candidata a capo di una coalizione di centrodestra (Lega-FI-FdI) e Vincenzo Bianconi, candidato espresso dall’alleanza giallo-rossa PD-M5S su cui si regge l’esecutivo nazionale ma per la prima volta alla prova elettorale.
Entrambi i candidati superano il 40% dei consensi, e sono separati da pochi punti: 47,2% per la Tesei, 43,1% per Bianconi.
In Umbria la legislatura regionale si è interrotta in anticipo a causa dello scandalo sulla sanità che ha segnato la fine della giunta guidata da Catiuscia Marini (PD). Non sorprende quindi vedere come gli umbri mettano la sanità al secondo posto tra i temi più rilevanti che dovrebbero essere affrontati dalla politica (anche a livello nazionale, sia pure meno che a livello locale).
Vediamo il confronto con le Europee di pochi mesi fa in Umbria: il centrodestra aveva raggiunto il 52,2% dei consensi (Lega 38,2%, Fdi 6,6%, Forza Italia 6,4%, altri 1%).
L’alleanza attuale di governo si era fermata al 43,4% (Pd 24%, M5S 14,6%, + Europa 2,7%, La Sinistra 2,1%)
In pratica i 9 punti di distacco si sono ridotti a 4.
Claudio Ricci, che fu già candidato del centrodestra alla guida della Regione nel 2015, raccoglie il 6,2%. Nonostante si tratti di un consenso piuttosto esiguo, potrebbe tuttavia risultare decisivo: se dovesse togliere voti alla Tesei, Ricci potrebbe essere l’ago della bilancia di queste elezioni.
Gli altri candidati raccolgono meno del 2% dei consensi ciascuno, mentre quasi il 15% degli aventi diritto si dichiara ancora indeciso e il 18,2% afferma che non andrà a votare.
(da Open)
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