SPESE PAZZE REGIONE LIGURIA: ARRESTATE PER PECULATO DUE CONSIGLIERE REGIONALI DELL’EX GRUPPO IDV
DOMICILIARI PER MARYLIN FUSCO E MARUSKA PIREDDA
Arrestate le due consigliere regionali della Liguria, Marylin Fusco, già vicepresidente della Regione Liguria, e Maruska Piredda, l’ex pasionaria hostess di Alitalia negli anni dei primi tagli tra il personale della compagnia area.
Arresti domiciliari ad entrambe per un’ipotesi di peculato relativa alle spese effettuate nel 2012 con i soldi del gruppo dell’Idv, di cui facevano entrambe parte.
L’ordinanza si è resa necessaria, secondo fonti della Procura, per il pericolo di reiterazione del reato.
Un arresto che lascia Marylin Fusco “incredula e sconvolta”. Fusco ha parlato con il suo legale, il genovese Stefano Savi, che la sta raggiungendo a Montecatini, dove è stata disposta la custodia cautelare ai domiciliari.
Stamani, l’ex vicepresdiente della Regione era stata convocata al comando provinciale della Finanza a Genova, dove gli agenti le hanno notificato il provvedimento del tribunale di Genova.
Insieme a lei è stata arrestata, pure lei ai domiciliari, l’ex ‘collega’ nel gruppo dell’Idv, Maruska Piredda, con stessa ipotesi di reato.
Piredda era a Genova e ora è ai domicliari nella sua casa di Milano.
In questi anni, la difesa di Marylin Fusco non è mai cambiata: “Non ho nulla da nascondere. Le ricevute sono qua e, come è mio costume, ci metto la faccia senza nascondermi”. Convocò una conferenza stampa per respingere le accuse.
Carte alla mano, spiegò che “la consigliera Fusco, negli 11 mesi del 2012 in cui è stata nell’Idv, ha presentato ricevute per complessivi 10 mila euro. Aveva percepito per le spese 12mila e ne ha restituiti al gruppo dell’Idv 2mila, prima di lasciare il partito”.
Tra le spese elencate, giornali, cancelleria, parcheggi, ristoranti, taxi.
“Come vedete – ha sottolineato Fusco – non ci sono nè piatti a base di aragosta, nè bottiglie di vino pregiate, nè champagne, nè mutandine. Sono tutti menù fissi”.
Il riferimento alle ‘mutande’ non fu casuale: la Guardaa di Finanza scoprì che tra gli scontrini fiscali utilizzati per giustificare le spese a carico del gruppo politico, cioè dei soldi pubblici, c’erano anche un piao di mutandine di pizzo acquistate dalla consigliera Maruska Piredda.
Si allarga così il numero degli esponenti dell’ex partito guidato da Di Pietro coinvolti in casi di peculato. L’inchiesta aveva già portato all’arresto dell’ex vicepresidente della Regione Nicolò Scialfa, attualmente ai domiciliari.
Le spese del gruppo dell’Italia dei Valori in Consiglio regionale nel mirino degli inquirenti sono quelle tra il 2010 e il 2012.
Per Scialfa “fatali” settantamila euro non giustificati: all’ex presidente era contestato dalla Procura di essersi appropriato dei fondi del gruppo senza giustificazioni. In pratica, gli esponenti dell’Idv avrebbero usato fondi del gruppo politico, cioè soldi pubblici, per spese personali, “non pertinenti all’attività politica”.
Un uso disinvolto del denaro: Viacard, Telepass, la polenta con salsiccia all’Autogrill e il cibo per i cani . Per i consiglieri regionali di Italia dei Valori oltre agli ormai celebri slip – un acquisto attribuito a Maruska Piredda – sono con il passare del tempo spuntati così numerosi altri “articoli” meno noti, come ad esempio una penna Mont Blanc da mezzo migliaio di euro, gite in taxi a Roma e berrettini di cachemire.
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