SPYCAM, LE TELECAMERE CHE SPIANO LE CASE PRIVATE E MANDANO LE IMMAGINI SU INTERNET
CINQUE CONDANNE A MILANO NEI CONFRONTI DI ESPERTI INFORMATICI DI GRANDE AZIENDE: RUBAVANO LE IMMAGINI
Cinque esperti informatici di grandi aziende, tra cui alcuni installatori di telecamere di domotica, hanno ricevuto pene dai 2 anni e mezzo ai 3 anni e mezzo in rito abbreviato. Il pubblico ministero di Milano Giovanni Tarzia li accusava di «associazione per delinquere» e «detenzione/diffusione abusiva di codici atti all’accesso a sistemi informatici (615 quater)».
A condannarli il giudice Cristian Mariani. Avevano organizzato
na delle tante piattaforme che videointercettano la vita privata delle persone. Hackerando le telecamere di sorveglianza installate nelle case private o in esercizi commerciali. E «deviandone» le immagini su server esterni. Rivendendo poi in chat in tutto il mondo le credenziali (nome utente e password) di accesso ai momenti più intimi di ignare vittime.
Il servizio
Il servizio si poteva utilizzare acquistando un abbonamento. Ed era pubblicizzato con annunci del tipo: «Benvenuto nel primo canale in Europa dedicato alle spycam. Un maxi archivio dedicato al mondo delle telecamere dove puoi trovare materiale unico: appartamenti, bagni, garage, spogliatoi di palestre e piscine, nightclub, camere di alberghi…». Il Corriere della Sera racconta che le parti lese, spesso non identificabili in quanto ignare di aver subito una violazione della privacy, hanno creato problemi all’accusa. Per esempio per il reato di «accesso abusivo a sistema informatico o telematico protetto da misure di sicurezza» (615 ter). Che non è procedibile senza la querela della persona offfesa.
Il fenomeno
Ci sono circa 70 mila telecamere esposte su Internet solo in Italia. I programmi informatici catturano le credenziali di accesso, spesso sfruttando le falle sulle password o il fatto che vengano lasciate di default uguali a quelle delle case madri. Una volta preso il controllo delle immagini, queste vengono catalogate per tipo, luogo e appetibilità della scena. Poi vengono messe in vetrina per la vendita, tipicamente sul social russo Vkontakte che aveva una chat appositamente creata. I prezzi sono popolari: 50 password a 10 euro.
(da agenzie)
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